Turchia e  Arabia Saudita: le ultime frontiere della formazione internazionale Centro Studi Galileo – Nazioni Unite

Prove pratiche a Istanbul con Marco Buoni
Prove pratiche a Istanbul con Marco Buoni

Era l’anno 2012 e su incarico delle Nazioni Unite nascevano le prime missioni formative internazionali del Centro Studi Galileo. Da allora edizioni del Patentino Frigoristi hanno contribuito a formare Tecnici provenienti da 70 Nazioni. Molte sono state le aree in via di sviluppo e altrettante quelle parzialmente sviluppate ma che richiedono nozioni maggiori dal punto di vista tecnico. Obiettivo finale l’innalzamento della conoscenza generale dei Tecnici del Freddo affinchè seguano, in tutto il mondo, le più moderne prescrizioni in tema di rispetto dell’ambiente e la successiva adozione di uno schema unificato di certificazione sullo standard europeo.
Le ultime missioni internazionali che hanno visti protagonisti i docenti CSG sono state la Turchia (clicca qui per visionare le foto) il 18/19 agosto (Docente il direttore Tecnico Marco Buoni) e l’Arabia Saudita (clicca qui per visionare le foto) dal 23 al 28 agosto, corso affidato all’Ing. Bolognese Stefano Sarti. A Jeddah i candidati al Patentino Frigoristi erano sei.

Ecco un interessante e appassionato report scritto, in prima persona, dall’Ing. Sarti.

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Selfie di fine corso a Jeddah con gli attestati

“Sono riuscito a partire per l’Arabia Saudita! Questo il pensiero che mi ha attraversato quando ho imboccato la scaletta per salire sul primo aereo, realizzando che in due tappe avrei toccato terra in Arabia Saudita, terra lontana ma soprattutto diversa dall’Europa per abitudini, usi, costumi, religione, mentalità, insomma un altro pianeta! Avventura lavorativa e umana quindi molto stimolante.
Partito da Bologna nel primo pomeriggio, l’arrivo a Gedda è avvenuto nel profondo della notte, con parecchio ritardo a causa delle lunghe pratiche burocratiche che tutti, ma proprio tutti, devono espletare per entrare sul territorio saudita, compresa l’impressionante moltitudine di pellegrini musulmani che si sono imbarcati assieme a me ad Istambul. Ciascuno di loro deve avere un invito da mostrare anche al gate di imbarco (da qui le lungaggini). Mi è capitato, figuratevi, di leggere su un giornale locale che c’è stata una specie di rivolta da parte dei doganieri sauditi perché il lavoro dei visti e dei controlli era diventato troppo gravoso in questo periodo dei pellegrinaggi alla Mecca, città per la quale Gedda è il naturale scalo distando dalla città santa all’incirca 80 km.
Al mattino mi sono incontrato con un collega speciale, il Filippino Manuel Azucena, persona molto solare e poi, come ho avuto modo di apprezzare nel seguito, molto professionale. Visto che il nostro anfitrione UNEP, Mr. Khaled Klali ci aveva comunicato che sarebbe arrivato da noi solo in tarda mattinata, stando nello stesso hotel ne abbiamo approfittato per fare il punto sulla agenda delle prime due giornate del meeting.
Verso le 11:30 ci siamo recati tutti alla Scuola Superiore Tecnica sede del training, una sorta di istituto tecnico simile ai nostri, con aule per la teoria e sale piene di macchinari, macchine utensili, parti di automobili ed impianti per insegnare ai

ragazzi come diventare riparatori delle varie specializzazioni. Abbiamo conosciuto subito il Direttore della scuola con parte del suo staff, a cui Mr. Klali ha presentato gli obiettivi UNEP del training ideato per i loro insegnanti e per un selezionato gruppo di tecnici frigoristi.
Abbiamo visitato i locali dove sarebbe avvenuto il training: una prima perfetta sala  per le lezioni, dotata di attrezzature nuovissime, è stata scartata per motivi tecnici, quindi è stato deciso di utilizzare la sala per i convegni ufficiali, molto ospitale ed elegante come apparirà nelle foto fatte nei giorni successivi.
Siamo poi andati ad ispezionare le aule per la pratica, grazie ai buoni uffici del responsabile, in quanto alle 13 le aule chiudevano (e le regole lì sono regole), perché sono aperte solo al mattino per gli studenti.
La prima giornata di training ha avuto un inizio in leggero ritardo, con la partecipazione di oltre una ventina di addetti intervenuti, alcuni anche da aziende locali di importatori di grossi marchi. Dopo la necessaria introduzione da parte UNEP sulle giornate ed i significati del training, ho avuto un paio d’ore per parlare dei problemi ambientali connessi all’utilizzo dei refrigeranti  e della visione europea con le nuove leggi sugli F-GAS. Nel pomeriggio,  alternandomi nell’esposizione con Mr. Azucena, abbiamo continuato ad illustrare l’impatto dei refrigeranti sull’ambiente, le problematiche di utilizzo e di trasporto dei gas, anche per la saldobrasatura, in sicurezza, terminando il lavoro all’orario richiesto, poco dopo le 16, orario per noi insolitamente anticipato ma che abbiamo capito essere uno standard per l’Arabia Saudita.
Il secondo giorno, nella mattinata abbiamo svolto per bene il tema sulle responsabilità che il lavoro dei tecnici coinvolge per l’ambiente, tema di fondo del meeting, ed abbiamo illustrato le metodologie principali che devono seguire nel loro lavoro per evitare di disperdere refrigerante in ambiente.
Nei dialoghi che abbiamo instaurato negli intervalli con i partecipanti, tutti molto interessati e cortesi, abbiamo scoperto che ancora oggi utilizzano fluidi per noi proibiti come R11 e R141B per il lavaggio dei circuiti, anche a fine linea in fabbrica, e che liberano tranquillamente in ambiente alla fine del lavoro! Figuriamoci cosa potrà allora accadere durante gli interventi in esterno sui tetti dei grattacieli! D’altra parte non è chiaro quali fluidi siano commercializzati al proposito sul territorio saudita, e questo sarebbe un tema interessante da approfondire in futuro. Tutti erano molto interessati ad approfondire le metodologie da utilizzare per la pulizia e la chiusura dei circuiti frigoriferi. Tra la mattinata ed il pomeriggio, saltando il pranzo come da loro prassi, ho cercato di svolgere alcuni temi teorici che sarebbero stati oggetto della prova di esame per il per la certificazione F-GAS per alcuni frigoristi locali, che mi hanno comunicato sarebbero stati alla fine solo sei tra tutti i partecipanti. Il pomeriggio è stato dedicato alla parte pratica, dove abbiamo dovuto allestire i banchetti necessari alla pratica in quanto pur avendo in dotazione una bellissima e nuova attrezzatura per le misure dei parametri di funzionamento 20150827_152559di un circuito frigorifero, nessuno sembrava averla mai utilizzata e quindi siamo partiti daccapo per capirne assieme il funzionamento e se la carica di refrigerante (R134a) era corretta o meno: bellissimo training per tutti! Viste le difficoltà pratiche abbiamo terminato verso le 18 (!) non senza avere concesso a tutti di pregare in direzione de La Mecca intorno alle 16.
Il terzo giorno, a grande richiesta, abbiamo dovuto innanzitutto ripetere subito al mattino e per tutti gli intervenuti, le prassi di buona tecnica per non disperdere refrigeranti in ambiente. Quindi gli esami per la certificazione dei frigoristi sono cominciati verso le 10:30 con inevitabile ritardo nell’inizio delle prove pratiche susseguenti.
Mentre Mr. Azucena ha eseguito solo prove pratiche con i rimanenti del gruppo per tutta la giornata, il sottoscritto ha fatto da esaminatore sia per la parte teorica che per quella pratica.
Concludendo, abbiamo consegnato a ciascun partecipante alla tre giorni di training un attestato da parte UNEP con un bell’arrivederci a tutti per speriamo prossime vicine occasioni di scambi tecnici tra Frigoristi di diversi paesi. La bella avventura è finita con un viaggio di ritorno con una puntualità millimetrica … meno male!
Un grato pensiero anche al CSG che ha organizzato questo evento assieme ad UNEP ed a tutti quelli che lavorando hanno reso possibile per me questa bella esperienza professionale e di vita.”

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