Strano ma vero. Nonostante il crollo del prezzo del petrolio l’energia da rinnovabili continua a fare gola agli investitori di tutto il mondo. Il nuovo record è stato realizzato proprio nell’anno appena concluso e ha cubato complessivamente 329 miliardi di dollari. A guidare le nazioni più green la Cina (con 110 miliardi di investimenti) seguita da India, Sudafrica e america latina.
Dato negativo quello della vecchia Europa, per colpa soprattutto della Germania che ha visto calare gli investimenti del 42%, che vede un netto -18%.
La nazioni che hanno fatto registrare le maggiori impennate sono il Messico e il Cile, rispettivamente +114 per cento e +157 per cento.
L’Africa, considerata nel futuro l’area più promettente, ha visto nuovi investimenti in Sudafrica e soprattutto nel paesi del Maghreb e del Mashreb. Nell’area alle porte del grande deserto del Sahara è in fase di progettazione la più grande centrale solare a concentrazione del mondo.
Nulla appare fermare quindi lo sviluppo delle rinnovabili uscite indenni anche dal calo del tasso di crescita di due economie fondamentali per il settore come quelle russa e brasiliana.
La crescita globale complessiva del 4% ha portato ad avere una disponibilità totale di 57 gigawatt da fotovoltaico e 64 gigawatt da eolico.
Secondo il rapporto della fondazione Bloomberg “solare ed eolico stanno venendo adottati in molti Paesi in via di sviluppo come una parte naturale e sostanziale del mix energetico. Sono spesso più economici, riducono l’esposizione dei paesi alla fluttuazione dei prezzi dei combustibili fossili e possono essere installati più velocemente per soddisfare la nuova domanda elettrica”. Gli esperti osservano inoltre come dopo la Conferenza sul clima di Parigi “sarà molto difficile vedere un’inversione di questi trend”.