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ONU, allarme climatico: “aumento temperature di 1,1°C, i recenti disastri ambientali sono colpa dell’uomo, siamo ancora in tempo?”

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Stando all’ultimo rapporto pubblicato, come si sospettava i cambiamenti climatici sono direttamente dovuti alle attività umane, ma siamo ancora in tempo per intervenire e prevenire danni irreparabili.

Con la pubblicazione del nuovo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’ONU, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, la frequenza l’intensità dei recenti fenomeni meteorologici disastrosi, come piogge torrenziali e ondate di grande caldo, oltre a essere senza precedenti sono dovuti direttamente alle attività umane e al cambiamento climatico.

Nell’allarmante rapporto, si spiega che un ulteriore aumento delle temperature è inevitabile, ma che non è ancora troppo tardi per impedire che nei prossimi decenni le temperature medie globali aumentino di più di 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale, soglia di riferimento per evitare danni catastrofici: questo prevede tuttavia una vastissima cooperazione internazionale per il taglio delle emissioni inquinanti.

In sintesi, il rapporto dice che le attività umane hanno provocato un aumento medio delle temperature globali di 1,1°C rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale: il riscaldamento globale non ha soltanto fatto aumentare la frequenza e l’intensità di diversi fenomeni meteorologici particolarmente gravi, ma ha anche danneggiato e aggravato la situazione degli ecosistemi in tutto il mondo, come lo scioglimento dei ghiacciai che ha avuto come conseguenza inondazioni e aumento del livello dei mari, ma anche vastissimi incendi e precipitazioni disastrose.

Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha detto che “il rapporto è un codice rosso per l’umanità“: ridurre le emissioni inquinanti nel più breve tempo possibile è cruciale per evitare che le temperature aumentino eccessivamente.

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