Contrastare efficacemente il traffico illegale di refrigeranti nell’Unione Europea: questo lo scopo della conferenza organizzata a Bruxelles il 23 e il 24 Maggio da OLAF, l’Ufficio Europeo Antifrode, in collaborazione con DG CLIMA e DG TAXUD.
La svolta green della nuova Commissione Europea ha avuto un ruolo prioritario nella decisione di OLAF di studiare nuovi mezzi per contrastare la diffusione illegale dei gas refrigeranti (HFC) all’interno dell’Unione, un punto chiave per conseguire l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a raggiungere la neutralità climatica, così come previso dal Green New Deal.
L’incontro, finanziato dal fondo Hercule III, destinato alla lotta alle attività illecite che danneggiano gli interessi della UE, ha avuto due obiettivi principali, ossia la raccolta delle opinioni da parte di chi opera costantemente nel settore, e la creazione di un patrimonio di esperienza e informazioni condivise tra le autorità doganali e ambientali competenti, al fine di contrastare le attività illecite con maggiore efficienza.
Gli Idrofluorocarburi sono spesso caratterizzati da un alto valore di GWP, ossia il potenziale di aumento dell’effetto serra: per quanto le ultime normative e l’attuale sviluppo tecnologico stiano orientando il mercato verso soluzioni più ecologiche, gli HFC rimangono ancora molto usati in ogni ambito della refrigerazione: l’introduzione di gas illegali sul mercato rende impossibile prendere misure effettive per contrastare i cambiamenti climatici, rischiando di vanificare il lavoro svolto (si stima che, negli ultimi cinque anni, l’impatto climatico degli HFC venduti all’interno del mercato europeo si siano dimezzate).
L’incremento del mercato sommerso ha origini prettamente economiche: i gas sono più difficili da reperire, i costi sono aumentati e, di conseguenza, si sono aperti spiragli per chi commercia illegalmente. Si tratta di un commercio estremamente pericoloso, perché invaso da gas contraffatti, spesso impuri, che possono rivelarsi estremamente pericolosi in fase di utilizzo, arrivando anche a causare incidenti che possono mettere a rischio le vite degli operatori.
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