
Moltissimi ordini, ma mancano i lavoratori: lo stabilimento LU-VE Sest cerca operai specializzati nel bellunese.
«Nella zona di Belluno non troviamo operai specializzati e d’officina per gestire l’eccezionale picco di ordini in corso», spiega Fabio Liberari, che in Lu-Ve ricopre il ruolo di il Chief Communication Officer: «Grazie al supporto di alcune agenzie del lavoro a Limana sta arrivando personale aggiuntivo da altre regioni italiane, con la relativa esigenza di trovare anche gli alloggi».
LU-VE Sest è lo stabilimento che produce le batterie degli scambiatori termici di tantissimi impianti di uso comune, dai camion refrigerati ai banchi frigo dei supermercati, strumenti per i quali Sest, nata nel 1974 poi confluita nel Gruppo LU-VE nel ’91, è sempre stata all’avanguardia.
«Entrambi i siti veneti (l’altro, ad Alone, produce prodotti ventilati) sono interessati dall’aumento generale di lavoro e di fatturato del Gruppo, grazie a una forte ripresa della domanda combinata alla decisione di molti operatori di fare stock di magazzino per il timore di andare incontro a una carenza di materiali elettronici», fa sapere Fabio Liberali. «Il trend interessa tutti i segmenti, con la sola eccezione dell’HO.RE.CA, che è ancora rallentato, e sicuramente continuerà almeno per il primo trimestre 2022».
Come ha fatto notare il Chief Operation Officer Michele Faggioli: «L’UE è il mercato più importante per il Gruppo, con una percentuale di export diretto dell’80%. Nel primo semestre 2021 abbiamo registrato la forte crescita di tutti i principali paesi europei (Italia, Francia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca) nonché di importanti mercati extra-europei quali Cina, India e Usa. La nostra politica di espansione estera si basa sul principio della vicinanza ai clienti. A differenza di altre aziende non facciamo delocalizzazioni, ma creiamo nuovi stabilimenti per fornire meglio i nostri prodotti e servizi».
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