
Da U-3arc riceviamo e pubblichiamo:
La refrigerazione e il condizionamento dell’aria sono pilastri importanti per la sostenibilità dell’Africa. Pertanto, per assicurarsi che siano efficaci, è necessario disporre di Tecnici che padroneggino l’evoluzione della tecnologia e i suoi rischi in questo contesto di globalizzazione.
Dalla scoperta dell’assottigliamento dello strato di ozono da parte dei gas refrigeranti clorofluorocarburi utilizzati dall’industria della refrigerazione e dai tecnici, abbiamo assistito a una corsa frenetica per trovare una risorsa sostitutiva.
L’attuazione del Protocollo di Montreal e dei suoi emendamenti sono indubbiamente un ottimo esempio, in quanto questi accordi ambientali internazionali mirano a ridurre ed eventualmente eliminare alcune sostanze che impoveriscono lo strato di ozono e altre che sono gas a effetto serra.
Ciò ha portato all’emergere di nuovi refrigeranti alternativi senza alcun impatto sullo strato di ozono e con un basso potenziale di riscaldamento globale. Tra questi fluidi alternativi, vorremmo attirare la vostra attenzione sugli Idrocarburi (HC) (Esempio: R290 – R600 – R600a – R1270 -…) che sono diventati i refrigeranti principali, soprattutto nel campo della refrigerazione domestica. Se questi fluidi rappresentano un vantaggio dal punto di vista ecologico (Potenziale di distruzione dello strato di ozono = 0, basso Potenziale di Riscaldamento Globale), hanno anche un grosso svantaggio perché sono infiammabili e potenzialmente esplosivi in determinate condizioni. Questo è il motivo per cui questa lettera aperta è indirizzata a:
1 – I tecnici africani della refrigerazione e del condizionamento dell’aria:
Attiriamo la vostra particolare attenzione perché abbiamo avuto a che fare con casi di morte ben documentati e gravi danni fisici in alcuni paesi africani, a causa della cattiva gestione di questo tipo di refrigerante senza una formazione adeguata.
2 – I Governi africani, che ci auguriamo possano:
- Emanare normative più severe nel settore della refrigerazione,
- Stabilire un quadro normativo per l’importazione di gas refrigeranti HC e delle loro apparecchiature,
- Promuovere campagne di sensibilizzazione sui pericoli legati agli impianti di refrigerazione e condizionamento contenenti gas refrigeranti HC, rendere obbligatorio per i tecnici della refrigerazione essere certificati sulle buone pratiche inerenti la gestione dei refrigeranti, l’installazione, la manutenzione e l’assistenza delle apparecchiature di refrigerazione.
3 – Alle Organizzazioni Internazionali:
Chiediamo il coinvolgimento delle Associazioni Nazionali degli Stakeholder della Refrigerazione e del Condizionamento per l’elaborazione di programmi per l’eliminazione e la gestione dei refrigeranti.
4 – Ai Costruttori di apparecchi chiediamo:
- L’obbligo di formare i tecnici sull’installazione delle loro macchine,
- Organizzare workshop di capacity building per i tecnici quando nuovi prodotti vengono immessi sul mercato.
Crediamo che con questa lettera possiamo aumentare la consapevolezza sulle questioni legate alla nuova generazione di refrigeranti. U-3ARC rimane disponibile a guidare tutte le parti interessate su questo argomento, perché il settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria è strategico per lo sviluppo socio-economico del nostro caro continente.
Pertanto, abbiamo il dovere di organizzarci per evitare problemi futuri nel continente africano.
Ouagadougou, 23 maggio 200
il Presidente, Madi Sakandé