COP28, 63 nazioni si impegnano a ridurre le emissioni legate al raffreddamento

Sessantatrè nazioni si sono unite per promettere di ridurre in modo significativo le emissioni dovute ai sistemi di raffreddamento. Questo “pledge”, questo impegno, è stato preso durante il summit sul clima delle Nazioni Unite (COP28) a Dubai. L’iniziativa si chiama Global Cooling Pledge e si concentrerà sulla riduzione delle emissioni legate alla refrigerazione per alimenti e medicinali, così come all’aria condizionata. I paesi coinvolti si sono impegnati a ridurre le emissioni correlate al raffreddamento di almeno il 68% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2022. Inoltre, si punta a stabilire standard minimi di prestazione energetica entro il 2030.

Il Pledge discute la necessità di ridurre le emissioni legate al raffreddamento, mentre al mondo aumenta l’accesso al raffreddamento sostenibile. L’inviato degli Stati Uniti ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione, poiché 1,2 miliardi di persone al mondo ancora non hanno accesso al raffreddamento, la cui domanda è destinata a triplicare entro metà secolo a causa dell’aumento delle temperature, della crescita demografica e dei redditi in aumento.

Tuttavia, l’uso crescente dei condizionatori contribuisce alla crisi climatica, con le emissioni di raffreddamento che si prevede raggiungeranno tra i 4,4 miliardi e i 6,1 miliardi di tonnellate metriche cubiche di CO2 equivalente entro il 2050, secondo un rapporto di una coalizione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), che ha anche sviluppato il Pledge insieme alla presidenza degli Emirati Arabi Uniti.

Il presidente di Danfoss Climate Solutions, Jürgen Fischer, ha espresso preoccupazione per l’impatto degli economici condizionatori d’aria provenienti dall’Asia sul sistema energetico. Ha avvertito che l’ampio utilizzo di questi dispositivi potrebbe causare sovraccarichi di tensione, portando infine a un collasso delle reti energetiche. Fischer ha suggerito di riconsiderare la possibilità di permettere l’uso di tali dispositivi plug-in. Gli Stati Uniti sostengono un impegno per l’implementazione di ulteriori regolamentazioni o incentivi per l’industria del raffreddamento.

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Tuttavia, finora l’India non si è unita a questo impegno. I funzionari indiani hanno spiegato di non essere disposti a adottare obiettivi oltre quelli concordati nel 1992 nell’ambito del Protocollo di Montreal, che regolamenta la produzione e il consumo di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono e gli idrofluorocarburi utilizzati per il raffreddamento. Secondo il rapporto UNEP, entro metà secolo i paesi del G20 potrebbero tagliare circa il 75% delle potenziali riduzioni delle emissioni di raffreddamento.

Almeno 118 paesi stanno sostenendo un impegno alla COP28 per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare i tassi di efficienza energetica entro il 2030. Il progresso dell’impegno per il raffreddamento verrà monitorato annualmente fino al 2030, con aggiornamenti forniti durante i summit annuali sul clima delle Nazioni Unite.

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