Da CEPAS Bureau Veritas riceviamo e pubblichiamo:
Tutti i più recenti studi sull’argomento confermano la carenza di disponibilità di figure tecnico-operative: la carenza è comune alla maggioranza dei paesi occidentali, ma l’Italia si caratterizza, rispetto ad altre economie avanzate, per un elevato numero di donne e giovani (15-29) non occupati né inseriti in percorsi di istruzione o formazione (NEET): secondo gli ultimi dati EUROSTAT disponibili, infatti, questa era la condizione di quasi un giovane italiano su cinque nel 2022 e oggi non è cambiato molto.
Le accresciute aspettative e una tendenza al rifiuto delle attività manuali sono alla base del fenomeno. L’Italia dispone di un bacino di forza lavoro inutilizzata molto ampio, in particolare tra donne e giovani, che, se adeguatamente indirizzato, può contribuire a colmare il gap tra domanda e offerta. A questi squilibri si aggiunge un significativo mismatch tra le qualifiche dei lavoratori e le mansioni svolte, in gran parte dovuto alla debolezza della transizione scuola-lavoro e alle conseguenze delle trasformazioni tecnologiche in atto.
Non è importante da dove si parte ma dove si arriva. Formarsi per risolvere problemi puntuali, essere consapevoli del valore sociale delle professioni anche le più semplici, quando svolte con passione e serietà, ma sopratutto con competenza è una buona base di partenza.
Far certificare da un Ente indipendente le competenze acquisite consente di poterle spendere al meglio sul mercato; macchine ed impianti costosi verranno più facilmente affidati alle mani di tecnici capaci e confidenti.
Ampliando lo sguardo, la competenza tecnica è importante ma anche i comportamenti possono determinare il successo o l’insuccesso complessivo di una prestazione. Da qui l’importanza di prendere in considerazione e formarsi su aspetti meno hard e più soft, acquisendo consapevolezza sui principali meccanismi di funzionamento del nostro cervello, come ad esempio la cecità attenzionale.
La certificazione delle competenze, dunque, può svolgere un prezioso ruolo sociale valorizzando quelle figure che il mercato ricerca. I frigoristi, in primis, ma anche altre figure come i tecnici della qualità e i BIM Specialist si presentano sul mercato come figure appetibili sia per i datori di lavoro che per coloro che desiderano inserirsi – o re-inserirsi – nel mercato del lavoro vantando una professionalità.
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