
L’omaggio della cittadinanza e dell’Amministrazione Comunale di Massa Martana a uno dei decani dell’industria italiana del freddo. Sabato 27 settembre a vent’anni dalla scomparsa, è stato intitolato a suo nome il Belvedere di Massa Martana, il paese che ha tanto amato e del quale è stato indiscusso motore di crescita sociale, culturale ed economica.
Ogni borgo, ogni città del Bel Paese ha personaggi che, nella corsa degli anni, restano vivi nella memoria. E’ il caso di Massa Martana e di Giuseppe Angelantoni.
Il Commendatore, così con rispetto ma affettuosamente chiamato dai concittadini più anziani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, è Massa Martana. Un legame indissolubile con la terra natia, con le sue genti, con le tradizioni e i modi tipici di un piccolo e caratteristico borgo umbro, stretto tra le sue imponenti mura medioevali, nella cornice dei Monti Martani e dall’ultima metà del secolo breve ad oggi, grazie alla tenacia e all’estro del “Sig.Giuseppe”, riferimento a livello mondiale nel settore della refrigerazione, della simulazione ambientale e del biomedicale.
E’ una grande storia, che come tutte le grandi storie ha un lieto fine e un inizio avventuroso. Corre l’anno 1924 e il giovane Angelantoni, ventenne, è chiamato lontano dal paese natio. L’obbligo di leva non fa sconti e i venti mesi alla Patria Giuseppe li dona a Firenze nel 106° Cavalleggeri Alessandria. Dopo un’esperienza a Bologna presso la rinomata ditta Barbieri terminata con la grande crisi del ’29, perso il lavoro ma non l’entusiasmo, approdò a Milano dove arricchito dall’esperienza acquisita, nel 1932 iniziò in proprio l’attività nella refrigerazione che darà poi vita alla Frigoriferi Angelantoni. Suona bene?
Non facciamoci ingannare. I primi passi di quello che diventerà uno dei principali marchi italiani sono in realtà dei giri. Quelli delle ruote della motocicletta con dietro una borsa per gli attrezzi che estate e inverno accompagnava in questa avventura il fondatore. Estate e inverno. A Milano!
Il tempo corre veloce, le cose sono mutevoli e i sacrifici pagano. Nella foto sotto è il 1956. Vediamo una realtà ben diversa: i nuovi uffici della Frigoriferi Angelantoni a Milano, in quegli anni incoronata definitivamente a Capitale economica d’Italia.
I successi e la crescita del gruppo non fecero dimenticare al Commendatore chi fosse e da dove provenisse. Il desiderio rimase quello di poter contribuire a formare e dare una dignità tramite un lavoro qualificato i ragazzi di Massa Martana. Possibilità che lui si dovette costruire emigrando lontano e che intendeva, come missione, concedere alle nuove generazioni della terra che tanto amava. Cominciò quindi il trasferimento nel 1968 dell’azienda in Umbria.
Oggi i discendenti di quei massetani che lo conobbero e condivisero con lui l’infanzia e le corse nella strada romana avanti alla pianta ottagonale di Santa Maria della Pace, sono maestranze specializzate del grande gruppo industriale che gli eredi hanno ampliato, sviluppando ambiti sperimentali di grande innovazione e respiro, vanto della produzione italiana nel mondo.
Tutto ciò contribuisce, ogni giorno, a realizzare il sogno di Giuseppe. Una comunità unita. La sua comunità prosperosa e laboriosa.
E’ a questa figura di uomo, di mecenate e di grande industriale che il paese si è stretto nei giorni scorsi in un gesto semplice ma significativo. Una targa dal Belvedere che domina la vallata sino all’amata Cimacolle. Uno sguardo unico, che egli avrà rivolto migliaia di volte. Un’incisione che ricordi alle nuove generazioni i valori antichi che ha voluto trasmettere: il senso del dovere e del sacrificio, il coraggio di credere nei propri sogni e l’amore per la propria terra e per le proprie tradizioni.