Nel 2050 i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale potrebbero portare la Terra a collassare e le persone a vivere in condizioni di estrema difficoltà.
Lo si afferma nel paper “Existential climate-related security risk: A scenario approach” dei ricercatori australiani del Breakthrough – National Centre for Climate Restoration.
Lo scenario prevede che tra il 2020 e il 2030 i policy-maker non interverranno, basandosi sul fatto che la strada tracciata dagli Accordi di Parigi – secondo cui le emissioni di gas a effetto serra non raggiungeranno il livello massimo fino al 2030 – bloccherà il riscaldamento globale di almeno 3 °C.
Nel 2030 le emissioni raggiungeranno il loro picco e inizieranno a diminuire in conseguenza della riduzione dell’80% dell’intensità energetica dei combustibili fossili entro il 2100 rispetto all’intensità energetica del 2010. Ciò porterà, secondo questa analisi, ad un aumento del riscaldamento globale di 2.4 °C nel 2050, quando la Terra si dirigerà verso l’aumento di un ulteriore grado o più del riscaldamento globale soprattutto a causa delle emissioni di gas serra che saranno ancora significative.
Il 35% della superficie terrestre e il 55% della popolazione mondiale verranno esposti a condizioni di caldo estremo per almeno venti giorni all’anno, oltre la soglia della capacità di sopravvivenza.
L’effetto sarà il collasso di diversi ecosistemi, fra cui la barriera corallina, la foresta amazzonica e l’Artico. Alcune delle nazioni e delle regioni più povere, che non dispongono della capacità di fornire alle proprie popolazioni ambienti raffrescati artificialmente, diventeranno impraticabili. Persisteranno condizioni di caldo letale per oltre 100 giorni all’anno in Africa occidentale, Sud America, Medio Oriente e Asia sud-orientale.
Diminuirà drasticamente la disponibilità di acqua nella maggior parte delle regioni interessate alle latitudini più basse, colpendo circa due miliardi di persone in tutto il mondo. La maggior parte delle regioni del mondo vedrà un calo significativo della produzione alimentare e un aumento del numero di eventi atmosferici estremi. Verranno abbandonati importanti settori di alcune delle città più popolose del mondo, come Mumbai, Giacarta, Hong Kong, Shangai, Lagos, Bangkok e Manila. Alcune isole di piccole dimensioni diverranno inabitabili e il 10% del Bangladesh sarà sommerso, costringendo 15 milioni di persone a fuggire.
Questa recente ricerca invita i responsabili politici di tutto il mondo ad agire tempestivamente per evitare che il quadro delineato possa diventare realtà.
A tal proposito, anche la situazione dei ghiacciai è al collasso (nella foto il ghiacciaio del Plateau Rosa, a 3500 metri di altezza, negli ultimi 5 anni).