Clima, allarme spiagge: “potrebbero sparire entro fine secolo”

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L’allarme lanciato da Nature Climate Change: recenti studi hanno messo in evidenza come le spiagge sabbiose potrebbero sparire entro la fine del secolo.

Senza inversioni di trend, le spiagge sabbiose, spesso vicino ad aree densamente popolate, potrebbero finire con lo scomparire, finendo al di sotto del livello del mare: questo l’allarme lanciato da Nature Climate Change.

Le spiagge sabbiose, oltre a essere fondamentali per l’economia di intere regioni, contribuiscono a fornire protezione naturale contro numerosi fenomeni atmosferici, come cicloni e tempeste: i fenomeni di erosione, unitamente all’innalzamento del livello del mare, stanno tuttavia minacciando quello che è uno degli ecosistemi diffusi più importanti del pianeta (un terzo delle coste di tutto il mondo).

La nazione maggiormente a rischio sarebbe quella Australiana, con i suoi oltre 12.000 Km di spiagge a rischio, ma la minaccia è concreta anche per Canada, Cile, Messico, Cina e Stati Uniti d’America.

Basterebbe poco per prevenire il problema alla radice: una mitigata riduzione dei gas a effetto serra sarebbe sufficiente a ridurre il 40% del ritiro delle coste, come ha evidenziato Michalis Vousdoukas, ricercatore dell’ISPRA, che insieme a un pool di ricercatori ha effettuato un’analisi, basata su immagini estrapolate dai satelliti. Il team ha preso in evidenza un orizzonte temporale di oltre trent’anni (1984-2015) per prevedere le future dinamiche del fenomeno.

I risultati indicano come siano a rischio erosione circa la metà delle spiagge sabbiose de mondo, tanto in base a fattori geologici quanto antropogenici, situazione che metterebbe a rischio l’economia e lo stile di vita di intere nazioni.

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