
Stando alle parti interessate, non avrebbe senso introdurre nuove normative quando non risultano ancora de facto applicate le regole attualmente vigenti.
Il Ministero Federale per l’Ambiente, (nello specifico il BMU, Nature Conservation and Nuclear Safety) ha proposto un emendamento aggiuntivo al Germany’s Chemical Act, che aggiungerebbe una serie di requisiti aggiuntivi per tracciare i refrigeranti in commercio, e che renderebbe obbligatorio documentare e dichiarare ogni singola transazione.
Forti critiche alla proposta sono arrivate da numerose associazioni di categoria, in particolar modo BIV (Federal Association of German Refrigeration Plant Builders), VDKF (Association of German Refrigeration and Air Conditioning Specialists) e ZVKKW (Central Association of Cold and Air Conditioning Heat Pumps): oltre a giudicare la proposta difficile da realizzare a livello pratico, implicherebbe un enorme carico burocratico aggiuntivo per le aziende coinvolte, peraltro in un periodo nel quale le autorità sono già alle prese con l’applicazione dell’attuale Regolamentazione F-Gas: il timore è quello di un pesante impatto sulla competitività tedesca sul mercato, riducendo ulteriormente l’uso dei Gas Fluorurati a livello nazionale.
L’impatto burocratico sarebbe inoltre molto più pesante per le piccole realtà aziendali, già oberate da numerose pratiche amministrative: le bozze di legge analizzate lasciano peraltro diversi dubbi sul modo in cui le dichiarazioni andrebbero presentate, con il conseguente rischio di errori e sanzioni.
Un altro punto sollevato dal gruppo è inoltre la scarsa applicazione delle normative attualmente vigenti: se le autorità non riescono far attuare le normative attuali, lasciando campo libero a un ampio mercato sommerso (soprattutto sul web), introdurre nuove normative limitanti per le aziende potrebbe non essere la strada corretta da seguire.
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