Da www.iifiir.com:
Dichiarazione del direttore generale dell’Istituto Internazionale del Freddo (IIR) durante la 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 26) a Glasgow, Regno Unito (31 ottobre- 12 novembre 2021).
Cari delegati,
La refrigerazione preserva il cibo e la salute ed è essenziale per la vita umana.
Tuttavia, la qualità della catena del freddo può variare enormemente da paese a paese; e in alcuni paesi è quasi del tutto assente.
Ciò ha conseguenze per la sicurezza alimentare, per la conservazione di prodotti sanitari come i vaccini e per la salute della popolazione: cattiva alimentazione, malattie e morte.
L’IIR ha tentato di stimare le perdite di cibo dovute alla mancanza di refrigerazione in una nota pubblicata nel 2020: su 3630 Mt prodotti, il 47% dovrebbe beneficiare della refrigerazione, ma solo meno della metà è realmente refrigerato.
Queste perdite (13% del cibo prodotto) potrebbero teoricamente sfamare 950 milioni di persone all’anno, 1/3 del fabbisogno futuro dovuto alla crescita demografica e alla denutrizione. L’estensione della catena del freddo aiuterebbe anche l’ambiente: le perdite di cibo generano emissioni di CO 2 e altri gas serra, e utilizzano suolo e acqua aggiuntivi.
Abbiamo confrontato l’impatto delle emissioni di CO2 equivalenti dovute alle perdite di cibo con quelle di una catena del freddo nei paesi sviluppati di tutto il mondo. Una catena del freddo così estesa genererebbe solo la metà delle emissioni dovute al deperimento degli alimenti, quindi nel complesso una catena del freddo funzionante porta un guadagno ambientale!
Naturalmente, con i miglioramenti tecnologici sull’energia e sui refrigeranti già disponibili, i risultati avrebbero potuto essere decisamente migliori.
Per ragioni di sicurezza alimentare, salute pubblica e cambiamento climatico, l’implementazione di una catena del freddo sostenibile dovrebbe essere una priorità per ogni paese e dovrebbe essere inclusa nei contributi determinati a livello nazionale. L’IIR è già coinvolto in diversi progetti nei paesi in via di sviluppo con agenzie e programmi delle Nazioni Unite e in alcuni paesi sviluppati.
L’IIR è a disposizione per assistervi.
Grazie.
Didier Coulomb, Direttore Generale dell’IIR
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