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L’Europa introduce un “dazio ambientale”: è il primo caso al mondo

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La Commissione Europea adotta una nuova misura per contrastare il Climate Change e ridurre nel contempo le importazioni a favore del mercato interno: l’accordo raggiunto il 13 dicembre.

Prima al mondo, l’Unione europea introdurrà a breve un dazio ambientale, una specie di imposta per i beni industriali importati sul territorio comunitario che hanno prodotto elevati volumi di emissioni nocive.

Il dazio ambientale, “carbon border adjustment mechanism”, vuole inoltre evitare il dumping ecologico, ossia il trasferimento in paesi terzi della produzione inquinante da parte delle imprese europee, sistema che ha spesso permesso di spostare le fabbriche in paesi meno attenti ai temi ambientali. La riforma riguarderà i settori di acciaio, alluminio, cemento, elettricità e fertilizzanti, cui si sono aggiunti l’idrogeno e alcuni prodotti derivati. Il prossimo passo sarà l’inserimento anche della chimica organica e dei polimeri.

«Il provvedimento servirà a stimolare i nostri partner a rendere più ecologica la loro industria», ha commentato il parlamentare olandese Mohammed Chahim. «Il messaggio alle nostre industrie è chiaro: non c’è bisogno di delocalizzare perché abbiamo preso le misure necessarie per evitare la concorrenza sleale», ha aggiunto l’eurodeputato francese Pascal Canfin.

L’impatto della nuova normativa dovrebbe portare nelle casse europee oltre 14 miliardi di Euro all’anno, e l’idea è di vederlo entrare in vigore a partire dall’inizio del 2026.

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