PFAS, sul tavolo di ECHA le proposte di restrizione di cinque autorità nazionali

Da www.echa.europa.eu:
Le autorità nazionali di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia hanno presentato a ECHA una proposta per limitare le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) ai sensi del REACH, il regolamento sulle sostanze chimiche dell’Unione Europea (UE).ECHA pubblicherà la proposta dettagliata, una delle più ampie di sempre, il 7 febbraio 2023.

Helsinki, 13 gennaio 2023 – La proposta di restrizione arriva dopo che le cinque autorità hanno riscontrato una serie di rischi nelle fasi di produzione, immissione sul mercato e uso di sostanze PFAS, che non sono adeguatamente controllate e che dovranno essere oggetto di discussione in tutta l’eurozona.

ECHA eseguirà i controlli amministrativi richiesti prima che la restrizione proposta e i documenti giustificativi siano resi disponibili, il 7 febbraio 2023. Lo stesso giorno, le autorità nazionali ospiteranno un evento a Bruxelles dalle 11:00 alle 12:30 (CET).

Negli ultimi tre anni, le cinque autorità nazionali hanno esaminato diversi PFAS, i loro usi e i rischi che possono comportare per le persone e l’ambiente. Hanno tenuto due consultazioni pubbliche per raccogliere prove sull’uso di queste sostanze e hanno esaminato tutte le informazioni ricevute.

Prossimi passi

I comitati scientifici per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA verificheranno che la restrizione proposta soddisfi i requisiti legali del regolamento REACH nelle riunioni di marzo 2023. A quel punto, i comitati inizieranno la loro valutazione scientifica del proposta.

Una consultazione semestrale dovrebbe iniziare il 22 marzo 2023. Il 5 aprile 2023 sarà organizzata una sessione informativa online per spiegare il processo di restrizione e aiutare coloro che sono interessati a partecipare alla consultazione.

I pareri del RAC e del SEAC sono normalmente pronti entro 12 mesi dall’inizio della valutazione scientifica, in conformità con REACH. Tuttavia, data la complessità della proposta e la portata delle informazioni attese dalla consultazione, potrebbero aver bisogno di più tempo per finalizzare i propri pareri.

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Una volta adottati, i pareri vengono inviati alla Commissione europea, che insieme agli Stati membri dell’UE deciderà in merito a un’eventuale restrizione.

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