Nessuna tassa di 200 euro l’anno sui climatizzatori. La verità sulla bufala che ha investito il web

libretto_caldaie_367 (1)Ieri una bufala virale ha fatto rimbalzare sulla sedia i Tecnici del Freddo ma anche i semplici possessori di impianti di climatizzazione. Condivisa a piene mani dagli utenti dei social network citava un articolo di un quotidiano nazionale annunciante un nuovo balzello per gli italiani: una tassa di 200 euro a carico dei possessori di climatizzatore.
200 euro l’anno per un condizionatore in ambito domestico e 300 se i condizionatori fossero stati più d’uno.
Tranquilli lettori. E’ una bufala gigante e il quotidiano in questione, almeno questa volta, pare abbia preso un granchio grande quanto una centrale termica.
Come sappiamo però un fondo di verità c’è (quasi) sempre.
Dal giugno del 2014, in seguito al decreto sui “libretti d’impianto” del 10 febbraio 2014 gli impianti di aria condizionata sono obbligati a dotarsi di un libretto appunto, similare a quello delle caldaie.
Quindi, dov’è la tassa? Chi possiede un condizionatore superiore ai 12 KW, circa 40mila Btu, dovrà effettuare il controllo periodico di efficienza energetica. E’ ipotizzabile quindi che i 200 euro circa facciano riferimento al costo del Tecnico del Freddo abilitato per i controlli obbligatori.
Un condizionatore domestico di media potenza è di circa 10mila Btu e la potenza complessiva per la quale è richiesto il libretto d’impianto non è cumulativa dei condizionatori all’interno dell’abitazione.

Per chiarire meglio, in un’abitazione di dimensioni medio grandi:

  • climatizzatore sala 12mila Btu
  • climatizzatore camera da letto matrimoniale 10mila Btu
  • climatizzatore camera da letto singola 8mila Btu
  • climatizzatore cucina 10mila Btu
  • climatizzatore mansarda 12mila Btu

In totale questa casa cuba più di 12KW superando la soglia dei 40mila Btu e arrivando addirittura a 52mila.
Anche in questo caso non è necessario il controllo dell’efficienza energetica.

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Se tutta la potenza fosse concentrata in un unico impianto sarebbe necessario ma si tratta di un caso rarissimo in ambiente domestico: si dovrebbe raffrescare una superficie unica superiore ai 200 metri quadrati!
Gli impianti sotto i 12 KW sono quindi esonerati dai Controlli sull’Efficienza Energetica in tutta Italia al pari degli impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili. Dai 12KW ai 100 KW il controllo sarà quadriennale e per i pochissimi impianti di potenza superiore ogni due.

Vedi pure

1.   le domande frequenti presentate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico sullo stesso argomento (in particolare punto 7) “Per quanto riguarda i limiti degli intervalli di potenza di cui alla nota  “1”  dell’allegato A del D.P.R. 74/2013 che recita “I limiti degli intervalli sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori o delle macchine frigorifere che servono lo stesso impianto”, si precisa che per “stesso impianto” si intende che la somma delle potenze va effettuata solo quando le macchine siano al servizio dello stesso sottosistema di distribuzione. Per i singoli apparecchi con potenza inferiore ai valori limite riportati sul suddetto allegato A non si compilano, pertanto, i rapporti di controllo di efficienza energetica.”

Per maggiore chiarezza Vi invitiamo a rileggere questi due articoli pubblicati lo scorso anno sulla nostra rivista:

VADEMECUM IN 10 PUNTI PER L’IMPIEGO DEL LIBRETTO D’IMPIANTO

DAL MINISTERO TUTTE LE RISPOSTE SU: LIBRETTO D’IMPIANTO E RAPPORTO DI EFFICIENZA ENERGETICA

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