Due anni di carcere per smaltimento abusivo di refrigeranti. 1 anno e mezzo per vendita illegale.

e-wasteIl proprietario di una società di riciclaggio è stato condannato a due anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di gestione illegale di rifiuti. Nel corso delle operazioni di smaltimento di apparecchiature elettroniche l’uomo ha provocato il rilascio in atmosfera di refrigeranti ozono lesivi e ad alto coefficiente di riscaldamento ambientale. Un’operazione scellerata rilevata dalle forze dell’ordine e punita severamente dalla magistratura che oltre alla già citata condanna di carattere penale ha comminato all’azienda una sanzione pecuniaria e il ritiro della licenza aziendale per tre anni.
Il fatto, accaduto nella municipalità spagnola di Soria, è stato seguito dall’Unità di Protezione Ambientale della Guardia Civil (SEPRONA).
L’attività illegale andava avanti dal luglio 2013. 600 articoli elettronici, tra cui 203 frigoriferi, sono stati confiscati su richiesta del pubblico ministero. L’indagine ha inoltre rilevato 40 kg di composti di mercurio scaricati nel terreno. I refrigeranti clorofluorocarburi (CFC) R11 e R12 rilasciati in atmosfera  equivalgono a 331 tonnellate di anidride carbonica. Inoltre piombo, cadmio e zinco sono stati trovati nelle aree di lavoro della società.
Non è la prima condanna di rilievo che un tribunale spagnolo commina a imprenditori che smaltiscono in forma fraudolenta i gas refrigeranti dannosi. Nel mese di ottobre 2016, la Corte di Madrid, ha condannato a un anno e mezzo il gestore di una rivendita online per aver ceduto 60 kg di R22 a persone prive di requisiti.
All’inizio del 2016, l’Unità di Protezione Ambientale della Guardia Civil (SEPRONA) ha ricevuto, per la seconda volta, il premio Ozone Protection delle Nazioni Unite per l’impegno e la persistenza nella lotta ai reati di carattere ambientale.

Leggi la notizia sul sito delle Nazioni Unite (Agenzia per l’Ambiente) cliccando qui

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