
Gli sforzi globali per proteggere il clima hanno ricevuto una spinta decisiva con l’approvazione dell’emendamento al Protocollo di Montreal che taglia l’utilizzo dei gas clima riscaldanti. La buona notizia di oggi è che la prima Nazione mondiale ha ratificato l’emendamento. Perchè la votazione di Kigali di ottobre sia effettiva occorre infatti la ratifica da parte di 20 “Parti”, ovvero 20 Nazioni partecipanti alla Riunione del Protocollo di Montreal. C’è attesa quindi per i paesi che hanno annunciato la ratifica e potrebbero rendere effettiva la proposta già dal 1° gennaio 2019. “Ci congratuliamo con il Mali, prima Nazione mondiale a ratificare l’emendamento di Kigali. Esortiamo le Parti a seguirne l’esempio”, ha affermato Erik Solheim, Responsabile Ambiente delle Nazioni Unite.

Le Nazioni che ratificano l’emendamento si impegnano a tagliare la produzione e il consumo di HFC dell’80% nei prossimi 30 anni. La maggior parte dei paesi sviluppati inizieranno a ridurre gli HFC già nel 2019. Questo eviterà l’innalzamento della temperatura globale di mezzo grado centigrado. L’emendamento di Kigali è la quinta di una serie di modifiche del Protocollo di Montreal, che compie 30 anni.
“Complimenti al Mali per la ratifica dell’emendamento. Una pietra miliare nella protezione del clima e dello strato di ozono. Siamo pronti a sostenere tutte le Parti del Protocollo di Montreal che si impegnano nella ratifica“, ha dichiarato Tina Birmpili, segretario esecutivo del Segretariato Ozono delle Nazioni Unite.
Il Fondo multilaterale per l’attuazione del Protocollo di Montreal ha investito in questi anni 3,5 miliardi di dollari US per sostenere le Nazioni in via di sviluppo nell’eliminazione graduale delle sostanze ozono lesive. Lo stesso fondo sosterrà le Nazioni più povere in questa delicata fase di sostituzione integrale dei refrigeranti maggiormente utilizzati.
