
Il Governo indiano ha imposto un veto alle importazioni di condizionatori split e unità compatte, con l’obiettivo dichiarato di favorire il mercato interno.
La notifica, rilasciata dalla Direzione Generale del Commercio Estero (DGFT), vieta l’importazione di unità “con refrigerante” per le spedizioni con codici di spedizione HS 84151010 e 84151090. Il bando fa parte di una serie di norme atte a limitare l’ingresso nel paese di prodotti “non essenziali”. Si tratta di unità destinate a essere fissate a finestra, parete, soffitto o a pavimento, che si tratti tanto di un sistema autonomo quanto a separazione.
A causa del diffuso tasso di povertà, in India, solo circa il 5% delle famiglie possiede un condizionatore d’aria a uso domestico, ma il costante miglioramento dello stile di vita sta portando a una fortissima crescita del mercato interno, con circa 4 milioni di unità vendute all’anno. Nel mese di Luglio, misure simili (sebbene meno marcate) erano state introdotte per il mercato dei televisori.
In ogni caso, sebbene le importazioni tocchino al momento il 30%, è improbabile che il divieto vada a danneggiare nella pratica i principali operatori stranieri: aziende come Daikin, LG, Johnson Controls Hitachi, Samung, Carrier Midea, Panasonic e altri hanno già infatti stabilimenti operativi nel paese, in competizione con i principali produttori indiani quali Blue Star, Havells India Ltd e Voltas. La maggior parte dei prodotti importati arriva dalla Cina (un mercato da 241.000.000 di Dollari) e dalla Thailandia (189.000.000 di Dollari).
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