Italcomp, ancora fumata nera: l’Europa prende tempo, i Sindacati scrivono al Governo

Fumata nera per il progetto Italcomp, la costruzione di una nuova realtà imprenditoriale che dovrebbe accogliere i 400 dipendenti della ex-Embraco di Riva di Chieri e i 300 della ACC-Wanbao di Belluno.

L’autorizzazione della Commissione Europea al sostegno finanziario al progetto è slittata infatti in avanti di 150 giorni, con la richiesta di ulteriori dettagli e chiarimenti. Un rallentamento che rischia di pesare in modo significativo sull’intera operazione: i sindacati chiedono quindi un incontro urgente con il  Governo.

Sebbene i volumi produttivi previsti per il 2021 si confermano altissimi, oltre i 2,2 milioni di compressori e il nuovo compressore modello 139 a velocità variabile stia riscuotendo grande interesse sul mercato con prestazioni che lo collocano al vertice della categoria dei compressori cosiddetti “premium”, la liquidità di ACC si esaurirà nelle prossime settimane, a causa del mancato apporto dei finanziamenti bancari attesi a seguito della mancata autorizzazione Europea.

Di seguito, riportiamo la dichiarazione dei sindacati:

L’attesa autorizzazione prevista per lo scorso 22 dicembre della Commissione europea per il sostegno finanziario al Progetto industriale ItalComp non è arrivata. La Commissione ha richiesto altri chiarimenti del progetto e procrastina la decisione per autorizzare gli aiuti di stato di 150 giorni. Visto questo incomprensibile rallentamento della Commissione Europea, che da più di sei mesi  analizza il progetto, occorre ora una immediata accelerata da parte del Governo e del Ministro Stefano Patuanelli, in particolare, per la costituzione della società ItalComp, che come già illustrato in più tavoli ministeriale dalla Sottosegretaria Alessandra Todde, avrà per il 70% capitale pubblico (49% Invitalia e il resto Veneto Sviluppo e FinPiemonte) e 30% privato. Il progetto industriale ItalComp poggia sul recupero e rafforzamento produttivo della Wanbao ACC di Mel (BL). In un incontro avuto con le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm martedì 5 gennaio il commissario straordinario Maurizio Castro ha sottolineato come i presupposti produttivi positivi, visti le conferme di oltre i 2,2 milioni di compressori per il 2021, saranno vanificati in pochi giorni se non arriveranno 7 milioni di euro dalle banche per finanziare la liquidità necessaria ad evadere gli ordini del primo trimestre 2021. Chiediamo un incontro urgente al Ministro Patuanelli per conoscere in che tempi intende dar vita alla costituzione di ItalComp, Polo integrato del compressore italiano, coinvolgendo 300 dipendenti di ACC di Mel e i 400 dell’Ex Embraco di Riva di Chieri. Le segreterie di Fiom Fim Uilm territoriali di Belluno e Torino hanno fatto richiesta ai rispettivi Prefetti per un incontro con l’obiettivo di sostenere anche dal territorio l’intervento urgente del Mise

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Non è più solo una questione di natura tecnica, ma un problema politico” ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore veneta al Lavoro, Elena Donazzan, definendo “insostenibili” i 150 giorni extra richiesti dall’Europa. Anche il commissario straordinario di Acc Maurizio Castro ha affermato che “la richiesta europea non è coerente con la tempistica del Piano industriale di ACC, anche alla luce degli altissimi volumi di vendita in corso di esecuzione da parte dello stabilimento di Mel (375.000 compressori per i primi due mesi del 2021, come non accadeva da oltre 10 anni)“.

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Siamo consapevoli che l’Unione Europea non si è ancora pronunciata in merito, ma stiamo lavorando, già da diverse settimane, per mettere al sicuro il progetto Italcomp con delle strade alternative nel caso in cui questo fosse necessario“, ha poi affermato la sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde. “Abbiamo un costante confronto con le istituzioni locali, Regione Veneto e regione Piemonte, sindaci di Torino e Belluno, e con il commissario della Wambo-Acc, Maurizio Castro“, spiega: la speranza è quella di arrivare a una risposta molto più rapida da parte della Commissione, o in alternativa di trovare finanziamenti anche senza una potenziale garanzia statale.

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