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Nel corso del XIX Convegno Europeo, organizzato da Nazioni Unite e Centro Studi Galileo, è parso evidente ìche gli Stati Uniti non vedano di buon occhio gli idrocarburi, a causa dei problemi dei vigili del fuoco.
Il settore HVAC/R deve garantire che qualsiasi accelerazione della tecnologia a basso GWP tenga conto sia delle competenze dei suoi tecnici sia dei limiti degli standard edilizi. Questo è stato il messaggio del 19° Convegno Europeo del Centro Studi Galileo, organizzato sotto gli auspici del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), dove una serie di oratori internazionali ha discusso su come l’industria potrebbe muoversi verso un raffreddamento a basse emissioni di carbonio in modo sicuro per ingegneri, clienti e pubblico.
I relatori del convegno hanno avvertito del pericolo di correre verso refrigeranti alternativi nei paesi in via di sviluppo, situazione che comporta rischi di infiammabilità, senza aggiornare le competenze degli ingegneri che li installeranno e ne cureranno la manutenzione.
Allo stesso tempo, gli esperti del settore hanno avvertito che gli attuali standard edilizi, in molte nazioni sviluppate, non consentono il raffreddamento a base di idrocarburi a causa della loro infiammabilità.
Gli idrocarburi sono visti come il naturale successore dell’R410A nel condizionamento dell’aria, ma c’è stata comunque molta preoccupazione per le potenziali implicazioni sulla sicurezza dell’uso di sostanze infiammabili senza un’appropriata regolamentazione.
Stephen Yurek, chairman dell’ente statunitense AHRI, che ha recentemente intrapreso ricerche approfondite sull’uso di refrigeranti infiammabili, ha illustrato la situazione negli Stati Uniti in modo chiaro: “Negli Stati Uniti c’è una barriera, composta dai vigili del fuoco e dai proprietari degli edifici… Abbiamo avuto un significativo “no” da parte loro, il che suggerisce che non consentiranno l’uso di refrigeranti A3 [infiammabili] negli Stati Uniti [a breve termine]: le risposte hanno rivelato “un enorme divario tra dove stavamo andando noi e dove stavano andando loro“.
Yurek ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare le cose per gradi… per garantire che le soluzioni siano commercialmente disponibili e in grado di essere installate in sicurezza… perché sebbene alcune soluzioni possano essere tecnicamente fattibili, fino a quando non cambiano i codici di costruzione, non potranno essere utilizzate.”
Rimane comunque il fatto che il sig. Yurek ha riferito come i test con i vigili del fuoco abbiano dimostrato che gli A2L rappresentano un rischio molto limitato per la sicurezza: durante un evento di accensione, gli A2L si sono comportati più come A1, non infiammabili, che come A3, avvertendo inoltre che andare avanti con la tecnologia senza avere i clienti e le autorità completamente a bordo rischierebbe di causare incidenti che potrebbero impedire l’adozione della tecnologia.
Jim Curlin, capo ad interim della filiale OzonAction dell’UNEP, ha avvertito che la manutenzione delle apparecchiature nei paesi in via di sviluppo pone potenziali quanto significativi problemi di sicurezza, data la combinazione di apparecchiature vecchie e con perdite e il livello relativamente basso di competenze: “Tra il 2020 e il 2040, molti mercati dovranno fare i conti con una molteplicità di refrigeranti. È una situazione molto complessa».
Questo articolo è offerto da Centro Studi Galileo, il più autorevole Centro Formativo in Europa, considerato uno dei primi nel mondo, per l’attività di formazione (Corsi) e informazione (Convegno Europeo) nei settori della refrigerazione e del condizionamento.
Fondato nel 1975 ha formato circa 60mila Tecnici e da sempre collabora con realtà internazionali, sviluppando partnership di altissimo livello con le Nazioni Unite, l’Istituto Internazionale del Freddo e la Commissione Europea. Le Nazioni Unite hanno scelto Centro Studi Galileo per la formazione dei Tecnici nei paesi in via di sviluppo.
È Editore di Industria&Formazione, la prima rivista italiana del settore.
Dal Centro Studi Galileo, recependo le direttive europee e nazionali, nascono il Patentino Europeo Frigoristi e il Patentino Italiano Frigoristi, Certificazioni che hanno permesso ai Tecnici italiani del Freddo di battere la concorrenza a basso costo e dare piena dignità ad una Professione che meritava da tempo di essere riconosciuta offrendo una Patente ai Tecnici che operano con capacità tecniche, senza rischi e a impatto zero. Per info scrivere a corsi@centrogalileo.it