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Gas fossili, il mercato europeo è pronto a passare oltre: l’appello congiunto di industrie e ONG

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Da www.coolproducts.eu:
Le analisi di mercato per quanto riguarda il riscaldamento domestico avvantaggiano chi punta sulle rinnovabili: leader di settore e ONG invitano i legislatori a sostenere la trasformazione verde.

L’European Environmental Bureau (EEB), a nome della campagna Coolproducts, ha appena pubblicato la seconda edizione del Brand Audit dei produttori europei di riscaldamento, classificazione che valuta le aziende di riscaldamento domestico in base alla compatibilità climatica dei loro portafogli.

Uno studio condotto su 49 aziende mostra che ben 19 si sono classificate come leader climatiche nell’ulltimo anno, e che dunque il settore del riscaldamento europeo è pronto ad abbandonare i combustibili fossili. Si tratta di un grande balzo in avanti rispetto ai risultati del 2020, in cui solo 5 aziende su 53 intervistate si erano qualificate per la posizione di leader.

Istantanea climatica positiva del mercato

All’avanguardia per il riscaldamento rinnovabile, le 19 società classificate come leader hanno un portafoglio composto principalmente da sistemi di riscaldamento basati su energia rinnovabile in loco, come pompe di calore e sistemi solari termici. Ciò significa che i loro portafogli sono compatibili con gli obiettivi climatici europei e internazionali, secondo l’analisi dell’EEB.

Le 19 aziende leader

Di varie dimensioni e operanti in diversi paesi europei, questi 19 leader climatici stanno guidando il mercato verso la decarbonizzazione prima della legislazione.

Lo studio invia un messaggio chiaro e incoraggiante ai legislatori: il mercato del riscaldamento è pronto a eliminare gradualmente i combustibili fossili e ad abbracciare soluzioni rinnovabili, almeno in Europa.

L’invito ai legislatori 

Non solo questi leader di mercato si fanno carico della transizione alle rinnovabili, ma chiedono ai responsabili politici di seguire l’esempio. La transizione è in un momento legislativo cruciale. L’Unione Europea (UE) sta attualmente discutendo diverse politiche che mirano a garantire che gli edifici europei svolgano la loro parte nella decarbonizzazione dell’economia: lo stanziamento di nuovi fondi sulla Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia; la revisione della normativa Ecodesign ed Etichettatura Energetica degli impianti di riscaldamento; e diversi aspetti energetici legati al pacchetto Fit For 55.

I risultati del rapporto rivelano anche un massiccio sostegno alle misure politiche che spingerebbero il mercato a seguire le orme di questi leader. 21 delle 23 società intervistate sostengono la fine dei sussidi per il riscaldamento a combustibili fossili, mentre 19 su 23 sarebbero a favore del divieto di vendita dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. 

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La richiesta di un insieme coerente di misure legislative e incentivi da parte dei responsabili politici europei sta crescendo su tutti i fronti. Un impegno legislativo per il calore verde fornirebbe certezza ai produttori e garantirebbe a tutti i consumatori europei l’accesso ai vantaggi del passaggio dal riscaldamento fossile a quello rinnovabile.

Parlando dal lato delle ONG, Marco Grippa , Program Manager, Environmental Coalition on Standards (ECOS), afferma:

“Il riscaldamento rinnovabile è più efficiente e rispettoso dell’ambiente rispetto agli elettrodomestici a combustibili fossili. Questo è il motivo per cui i produttori progressisti chiedono una spinta da parte delle autorità pubbliche. Coolproducts mostra che i pionieri del settore sono pronti a guidare il mercato e sostenere la fine del riscaldamento dei combustibili fossili. Attraverso misure legislative e sussidi, i responsabili politici possono e dovrebbero promuovere una transizione sostenibile verso la decarbonizzazione del riscaldamento. Abbiamo davvero poco tempo a disposizione!”

La decarbonizzazione del riscaldamento è importante

Dotato di una tecnologia prontamente disponibile e di un crescente sostegno da parte dell’industria, qualsiasi ritardo politico nella transizione alle rinnovabili per il riscaldamento sarà infondato.

Davide Sabaddin , esperto di energia presso l’EEB, afferma:

“I risultati dimostrano che il mercato è pronto per entrare nell’era del riscaldamento rinnovabile e che la voce dei leader in prima linea è troppo spesso inascoltata nel dibattito politico. Dalla crisi climatica all’impennata dei prezzi dell’energia, le pompe di calore e il riscaldamento solare termico offrono la migliore soluzione disponibile alla sfida energetica. È giunto il momento che i decisori sostengano questa transizione e garantiscano la possibilità di riscaldare le nostre case senza riscaldare il pianeta”.

Il tempo sta infatti per scadere: se le caldaie a combustibili fossili continueranno a essere vendute e installate negli edifici europei oltre il 2025, c’è il rischio che saranno ancora in vigore nel 2050, quando l’UE dovrebbe essere climaticamente neutra. Semplicemente, per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) dell’UE del 55% entro il 2030, la Commissione europea stima che dovremmo ridurre le emissioni di gas serra degli edifici di almeno il 60% durante questo decennio. 

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Il riscaldamento rinnovabile rappresenta, insieme alla ristrutturazione degli edifici e ad altre misure di efficienza energetica, la soluzione migliore per raggiungere questo obiettivo climatico in tempo. Con i prezzi del gas fossile più che quadruplicati rispetto allo scorso anno, le pompe di calore e i sistemi solari termici svolgeranno un ruolo chiave nella riduzione delle bollette energetiche degli europei. Aiuteranno anche a ridurre la dipendenza dell’UE dal gas russo: oltre il 40% del gas importato dall’UE viene utilizzato per il riscaldamento degli edifici.

È necessaria una transizione rinnovabile nel riscaldamento, ma il settore è già ai blocchi di partenza. Con l’industria a bordo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà politica. I legislatori dovrebbero essere incoraggiati dall’esito positivo di questo sondaggio e cogliere questa opportunità legislativa per sostenere misure che rafforzerebbero l’adozione del riscaldamento rinnovabile in Europa.

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