Apprendiamo da fonti ISTAT che solo il 30% delle famiglie italiane possiede all’interno della propria abitazione un impianto di aria condizionata.
E’ bene ricordare che l’aria condizionata, in determinate situazioni, è da considerarsi importantissima per il benessere degli individui. In particolare per gli anziani e per i malati poter raffrescare l’aria nelle ore più calde di estati spesso torride è importante per prevenire infarti e complicazioni alle malattie. Quindi non bisogna guardare all’aria condizionata solo come ad un accessorio per la casa ma come un sistema che, utilizzato con coscienza e conoscenza, migliora la qualità della vita e sanifica gli ambienti.
Si osservano grandi differenze tra il Nord, in Valle d’Aosta il dato è appena dell’1,5%, e il Sud, con la Sardegna dove il 50% delle abitazioni e condizionato.
I dati sono tratti dal rapporto “I consumi energetici delle famiglie” a cura di Istat dal qiale emerge inoltre che se frigoriferi e lavatrici sono presenti quasi in tutte le case, solo il 40%, 25% al Sud, ha una lavastoviglie e appena il 3% un’asciugatrice. Il 66% delle famiglie italiane ha il riscaldamento autonomo e il centralizzato, sempre più raro è diffuso prevalentemente al Nord, l’alimentazione prevalente resta il metano con circa il 70% che viene utilizzato per circa 8 ore al giorno nell’87% delle abitazioni.
Il riscaldamento per fonti alternative, quali la legna da ardere, particolarmente nelle regioni montane, circa 3 tonnellate di legna arsa per anno. Il pellet, vera novità degli scorsi anni, riguarda “solo” il 4,1% della popolazione.
I dati diffusi dall’Ansa sono certamente di buon auspicio per i tecnici e per le case produttrici.
L’obiettivo per il futuro sarà certamente quello di produrre macchine sempre più efficienti dal punto di vista del consumo energetico e garantire la sempre maggiore professionalità degli installatori. Il 30% per cento di presenza nelle case è un dato certamente favorevole che lascia uno spazio di crescita davvero significativo nel decennio a venire