I refrigeranti tradizionali potrebbero essere sostituiti da materiali solidi ecologici che potrebbero rappresentare una valida alternativa sia dal punto di vista dell’efficienza sia da quello economico.
A rivelarlo è un nuovo studio condotto dalle università di Cambridge e della Catalogna, che si inserisce nell’ambito della ricerca di sostituti dei fluidi idrofluorocarburi volatili (HC e HFC) impiegati nel settore della refrigerazione e del condizionamento dell’aria.
Al posto di questi refrigeranti, potrebbero essere usati i cristalli di plastica di neopentilglicole (CH3)2C(CH2OH)2 che mostrano effetti elettrocalorici, magnetocalorici o meccanocalorici.
Quando sottoposti a pressione, questi cristalli plastici mostrerebbero effetti refrigeranti simili a quelli dei fluidi più comunemente utilizzati oggi. La variazione di temperatura raggiunta viene descritta come paragonabile a quelle raggiunte dagli HFC. Si tratta di un composto chimico organico utilizzato nella sintesi di poliesteri, vernici, lubrificanti e plastificanti.
I ricercatori sostengono che, a seguito della loro scoperta, i cristalli plastici dovrebbero essere portati in prima linea nel campo della ricerca e dello sviluppo, con l’obiettivo di ottenere una refrigerazione che non danneggi l’ambiente senza però compromettere le prestazioni.