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Germania, l’importanza del freddo: cosa non ha funzionato nella distribuzione dei vaccini anti-covid?

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Come noto, il vaccino anti Covid prodotto da Pfizer e BioNTech richiede conservazione a -70 gradi centigradi, ma nel periodo natalizio in Germania ci sono stati ritardi, problemi e intoppi.

Durante la lettura delle temperature nei contenitori frigoriferi sono sorti dubbi sul rispetto della catena del freddo“: poche ma significative parole, in un comunicato stampa firmato congiuntamente dagli amministratori di alcuni distretti della Baviera, hanno messo in evidenza come nelle zone di Coburg, Kronach, Kulmbach, Hof, Bayreuth e Wunsiedel gli errori di conservazione abbiano creato ritardi e difficoltà in fase di distribuzione dei vaccini.

In particolar modo, un migliaio di dosi sarebbero stati esposti a temperature troppo elevate, con il rischio di rendere inutilizzabile il vaccino: le autorità hanno contattato Pfizer e BioNTech, per chiedere se sarà possibile utilizzare comunque il vaccino senza problemi, ma il rischio di aver sprecato un intero lotto di vaccini è reale e concreto.

Come abbiamo più volte ricordato, le dosi vanno conservate a –70 gradi centigradi e possono essere esposte a temperature più alte, tra 2 e 8 gradi centigradi, per un tempo massimo di cinque giorni: in questo caso, gli operatori sanitari hanno scoperto che la temperatura era salita a ben 15 gradi centigradi.

In questo periodo, per evitare il verificarsi di circostanze analoghe, il Centro Studi Galileo sta organizzando una serie di corsi certificati CEPAS proprio per formare nel modo migliore i Tecnici che si occuperanno del mantenimento della cold chain anche in questa delicatissima fase.

Questo articolo è offerto da Centro Studi Galileo, il più autorevole Centro Formativo in Europa, considerato uno dei primi nel mondo, per l’attività di formazione (Corsi) e informazione (Convegno Europeo) nei settori della refrigerazione e del condizionamento.
Fondato nel 1975 ha formato circa 60mila Tecnici e da sempre collabora con realtà internazionali, sviluppando partnership di altissimo livello con le Nazioni Unite, l’Istituto Internazionale del Freddo e la Commissione Europea. Le Nazioni Unite hanno scelto Centro Studi Galileo per la formazione dei Tecnici nei paesi in via di sviluppo.
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