
Da www.healhteuropa.eu, pubblichiamo una versione sintetica dell’articolo.
Health Europa Quarterly, ha intervistato il presidente di AREA, Marco Buoni, in merito al ruolo della refrigerazione e della catena del freddo nella lotta alla pandemia COVID-19.
La catena del freddo è un aspetto chiave nella conservazione e nella distribuzione dei vaccini, cosa che ha reso necessario sostenere l’infrastruttura della catena del freddo per soddisfare una domanda ampia quanto improvvisa.
HEQ ha intervistato Marco Buoni, Presidente della European Association of Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pump Contractors (AREA), sul ruolo della refrigerazione nella lotta alla pandemia COVID-19.
Qual è il ruolo di AREA nel settore della refrigerazione europea?
AREA è l’Associazione Europea dei Tecnici che si occupano di Refrigerazione, Condizionamento dell’aria e Pompe di Calore, un collegamento essenziale tra utenti finali e produttori.
AREA aiuta i suoi membri a raggiungere i più alti livelli di competenza; fornisce informazioni e aggiornamenti; partecipa a eventi e si coordina con altre associazioni per aiutare i decisori politici e le istituzioni europee con sede a Bruxelles a elaborare leggi sul nostro settore, mantenendo il focus sui benefici che porta alla società.
Il nostro settore, che comprende tutti gli operatori della catena del freddo, della refrigerazione e del condizionamento in generale, è stato fondamentale nell’ultimo, difficilissimo anno per diversi motivi, in particolare:
- Dalla raccolta al negozio, fino alla tavola del cliente finale, ogni alimento necessita di una temperatura specifica e controllata per mantenere le sue caratteristiche organolettiche, e vedere preservate le sue qualità.
- I produttori farmaceutici hanno compiuto uno sforzo enorme in un breve lasso di tempo per fornire una varietà di potenti vaccini anti-COVID-19 affinché la popolazione potesse uscire da questo periodo buio. Ora lo sforzo si è spostato sull’aspetto logistico, che è l’anello critico della catena del freddo
- Da vari studi, sappiamo che COVID-19 è un patogeno respiratorio forte e contagioso con trasmissione per via aerea. Per questo motivo, la progettazione della ventilazione e della circolazione dell’aria fresca sono fondamentali per prevenire la diffusione della malattia. I nostri tecnici stanno facendo un lavoro straordinario per cambiare e ridefinire la configurazione degli impianti tenendo conto di questo aspetto.
Qual è il significato di garantire che la catena del freddo rimanga intatta durante il trasporto e la conservazione dei vaccini?
L’organizzazione intergovernativa dell’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) ha stabilito una definizione comune e universalmente riconosciuta per la frase ‘catena del freddo’: “una serie di azioni e attrezzature applicate per mantenere un prodotto entro uno specifico intervallo di bassa temperatura, dalla raccolta/produzione al consumo“.
L’anello più debole è il trasporto, quando le merci – in questo caso i vaccini – vengono caricate e scaricate e la capacità refrigerante per mantenerle in temperatura potrebbe essere insufficiente. Nel caso dei vaccini, un’ulteriore difficoltà si presenta nel mantenerne alcuni a temperature ultra bassa: le tecnologie ultra-fredde per il trasporto refrigerato non sono così ampiamente ed economicamente disponibili come per la refrigerazione standard,
Pfizer, che deve essere refrigerato a -70 ° C, è stato il primo vaccino ad essere distribuito.
Quali sono alcuni errori comuni nella conservazione e nella manipolazione del vaccino? È necessaria, o consigliata, una formazione specializzata per le persone che manipolano o trasportano i vaccini?
Negli ultimi 15 anni, la formazione e la competenza nel settore dei sistemi di refrigerazione sono migliorate, grazie a una regolamentazione europea introdotta nel 2006.
La prossima revisione del regolamento introdurrà probabilmente le stesse disposizioni per tutti i tipi di trasporto refrigerato, che, considerato l’elevato valore delle merci trasportate, sono ancora più importanti se meno facili da controllare, a causa dei cambi di legislazione tra i paesi.
Può parlarci di parte del lavoro che AREA sta svolgendo, insieme ai responsabili politici e alle autorità nazionali, per facilitare il lancio del vaccino COVID-19?
Ogni Stato membro dell’UE ha un piano nazionale per la logistica, la distribuzione e la somministrazione dei vaccini. I membri di AREA hanno risposto in svariati modi: alcuni si sono offerti spontaneamente di aiutare, fornendo linee guida e aumentando la consapevolezza della catena del freddo lungo tutta la catena del valore. A causa della sensibilità del prodotto, ciò contribuirà a salvare milioni di vite.
Quali sono le principali sfide che devono affrontare la conservazione e la distribuzione di vaccini a temperature fredde e ultrafredde?
La catena del freddo dei vaccini deve essere conforme ai requisiti di conservazione, secondo gli studi di sensibilità.
Il vaccino ultrafreddo di Pfizer è stato il primo ad essere distribuito sul mercato utilizzando una nuova tecnologia rivoluzionaria con RNA messaggero (mRNA), utilizzato per la prima volta per questa applicazione. Questo vaccino richiede l’uso di risorse logistiche che non sono facilmente dispiegabili in particolare nei paesi in via di sviluppo – e spesso anche nei paesi sviluppati – motivo per cui l’obiettivo è quello di distribuire altri vaccini.
Per questa applicazione, utilizzando il ghiaccio secco, che ha una temperatura di sublimazione di -78,5 ° C, si potrebbero conservare 5.000 dosi di vaccino in una cella frigorifera direttamente a destinazione; per esempio, l’ospedale. Sarebbe quindi possibile conservare le dosi per 10 giorni, come dichiarato dall’azienda farmaceutica, con un sistema di controllo GPS che elimina l’errore umano da parte degli operatori.
Esistono congelatori in grado di raggiungere temperature così basse, utilizzando refrigeranti naturali con un sistema di compressione del vapore a due stadi. Altri vaccini possono essere conservati a temperature più “confortevoli”, raggiungibili anche durante il trasporto a condizioni di conservazione simili a quelle usate nella manipolazione dei prodotti alimentari nella catena del freddo.
Consideriamo, inoltre, il vero valore sociale intrinseco del nostro lavoro: la refrigerazione, la catena del freddo e i vaccini salveranno il mondo, almeno da quest’ultima minaccia.
L’articolo completo, in inglese, può essere consultato su www.healhteuropa.eu