
Il senato statunitense ha votato e scelto di approvare, bipartisan, per la prima volta da trent’anni a questa parte, un accordo internazionale sul clima. Con 69 voti a favore e 27 contrari, gli USA aderiranno quindi all’Emendamento di Kigali a protocollo di Montreal.
L’accordo prevede l’eliminazione graduale degli HFC. Il senatore Chuck Schumer (New York), leader della maggioranza, ha definito la ratifica “un passo avanti storico per combattere il riscaldamento globale. La ratifica dell’emendamento di Kigali, insieme all’approvazione della legge sulla riduzione dell’inflazione, è il più grande colpo al cambiamento climatico che il Congresso abbia mai dato“, in riferimento anche a 370 miliardi stanziati per progetti ambientali (legati a energia solare, eolica e auto elettriche).
Se il patto di Kigali venisse attuato con successo impedirebbe un riscaldamento di 0,5 gradi Celsius entro fine secolo, fondamentale per prevenire future catastrofi climatiche.
La ratifica del trattato, risalenti alla fine dell’amministrazione Obama, ha un peso simbolico e aggiunge slancio in un momento di accresciuta azione sul cambiamento climatico a Washington.
L’agenda ambientale dell’amministrazione Biden
- Inflation Reduction Act: include il più grande investimento americano per combattere il cambiamento climatico.
- Cambiamenti del team per il clima: John Podesta, esperto di Obama per le strategie climatiche, supervisionerà 370 miliardi di dollari in fondi per l’energia pulita.
- Emendamento di Kigali: approvata bipartisan, la ratifica aggiunge slancio in un momento di maggiore azione sui cambiamenti climatici a Washington.
L’approccio di limitare un gas serra attraverso un settore relativamente ristretto dell’economia, in questo caso la refrigerazione e il condizionamento dell’aria, potrebbe essere un modello per accordi futuri: il presidente Biden ha confermato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che gli Stati Uniti avrebbero continuato a portare avanti l’azione per il clima. Sotto Trump, gli Stati Uniti sono diventati l’unica nazione a ritirarsi dall’Accordo di Parigi del 2015.
“Dal giorno in cui sono entrato in carica, abbiamo guidato con un’agenda audace sul clima“, ha detto Biden all’assemblea di New York, sottolineando di aver aderito nuovamente all’accordo di Parigi e di aver mediato un impegno lo scorso anno tra paesi che rappresentano il 65% del PIL globale per contenere l’aumento medio della temperatura globale.
Dopo l’approvazione il mese scorso dell’Inflation Reduction Act, la ratifica da parte del Senato dell’accordo di Kigali offre a Biden un altro esempio per placare i leader mondiali scettici sul fatto che gli Stati Uniti possano mantenere i loro impegni sul clima.
Questo articolo è offerto da Centro Studi Galileo, il più autorevole Centro Formativo in Europa, considerato uno dei primi nel mondo, per l’attività di formazione (Corsi) e informazione (Convegno Europeo) nei settori della refrigerazione e del condizionamento.
Fondato nel 1975 ha formato circa 60mila Tecnici e da sempre collabora con realtà internazionali, sviluppando partnership di altissimo livello con le Nazioni Unite, l’Istituto Internazionale del Freddo e la Commissione Europea. Le Nazioni Unite hanno scelto Centro Studi Galileo per la formazione dei Tecnici nei paesi in via di sviluppo.
È Editore di Industria&Formazione, la prima rivista italiana del settore.
Dal Centro Studi Galileo, recependo le direttive europee e nazionali, nascono il Patentino Europeo Frigoristi e il Patentino Italiano Frigoristi, Certificazioni che hanno permesso ai Tecnici italiani del Freddo di battere la concorrenza a basso costo e dare piena dignità ad una Professione che meritava da tempo di essere riconosciuta offrendo una Patente ai Tecnici che operano con capacità tecniche, senza rischi e a impatto zero. Per info scrivere a corsi@centrogalileo.it