
Da energy.ec.europa.eu:
Le pompe di calore sono fondamentali per consentire la transizione verso l’energia pulita e conseguire gli obiettivi europei sulla neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050.
Secondo i dati Eurostat, circa il 50 % di tutta l’energia consumata nell’UE viene utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento e oltre il 70 % proviene ancora da combustibili fossili (per lo più gas naturale). Nel settore residenziale, circa l’80 % del consumo finale di energia viene utilizzato per il riscaldamento degli spazi e dell’acqua.
Le pompe di calore sono una tecnologia matura che è molto più efficiente, dal punto di vista energetico, delle caldaie. Consentono un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, energia ambientale e calore di scarto. Negli edifici, le pompe di calore sono utilizzate per il riscaldamento, l’acqua calda, e in alcuni casi anche per il raffreddamento. Invece di produrre calore, utilizzano l’elettricità e il ciclo di refrigerazione: estraendo e potenziando il calore dall’aria esterna, dalle acque superficiali, dagli scambiatori di calore terrestre o dalle acque sotterranee, le pompe di calore si muovono e riscaldano le famiglie.
In linea con gli obiettivi fissati nel Green Deal Europeo, il piano RePowerEU prevede investimenti anticipati nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Ciò mira a ridurre le importazioni di combustibili fossili e a raddoppiare l’attuale tasso di diffusione delle pompe di calore negli edifici. Chiede inoltre una più rapida diffusione delle grandi pompe di calore della rete di teleriscaldamento e teleraffreddamento. L’obiettivo è quello di installare almeno 10 milioni di pompe di calore aggiuntive entro il 2027.
Inoltre, con l’eliminazione graduale delle caldaie indipendenti entro il 2029, nell’ambito della progettazione ecocompatibile, entro il 2030 si può prevedere una diffusione aggiuntiva totale di 30 milioni o più pompe di calore rispetto al 2020, la maggior parte delle quali idroniche (compresi gli ibridi). Questa ambizione è stata espressa nel piano industriale del Green Deal.
Il piano d’azione dell’Unione Europea per le pompe di calore
C’è urgenza di passare a tecnologie di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili efficienti negli edifici, nell’industria e nelle reti. La relazione della Commissione del 2022 sulla competitività delle tecnologie per l’energia pulita indica che la diffusione di tutti i tipi di pompe di calore (da case unifamiliari a grandi multiappartamenti, edifici terziari e pompe di calore di rete di calore a pompe di calore ad alta temperatura per applicazioni industriali) è necessaria per conseguire i nostri obiettivi climatici rafforzati. Tuttavia, senza un piano d’azione specifico dell’UE, 22 milioni di vecchi apparecchi di riscaldamento individuali e diverse migliaia di vecchie unità di riscaldamento a base fossile rischiano di essere sostituite da caldaie fossili.
- 2023: 28 aprile | Lancio di un invito a presentare prove
- 2023: Giugno | Avvio di una consultazione pubblica
- 2023: Q4 | Adozione del piano d’azione
Il piano d’azione mira ad accelerare la diffusione delle pompe di calore in Europa attraverso 4 elementi costitutivi.
L’invito a presentare elementi di prova sul piano d’azione è stato lanciato il 28 aprile 2023. I contributi forniti saranno presi in considerazione man mano che la Commissione svilupperà ulteriormente e perfezionerà l’iniziativa. Inoltre, una consultazione pubblica sarà avviata più avanti, nel secondo trimestre del 2023.
Accelerare l’adozione delle pompe di calore
Questo partenariato riunirà la Commissione, i paesi dell’UE, il settore stesso, le istituzioni finanziarie e i fornitori di formazione lungo l’intera catena del valore delle pompe di calore per garantire che le pompe di calore possano essere ampiamente utilizzate senza declassare la stabilità della rete elettrica.
Comunicazione e competenze
Attraverso una comunicazione mirata, il piano d’azione mira a fornire ai cittadini, alle imprese e alle piccole industrie informazioni facilmente accessibili sulle soluzioni esistenti in materia di pompe di calore, sulla prontezza delle pompe di calore dei loro edifici, impianti industriali e reti, tra gli altri argomenti. Un partenariato dedicato alle competenze in materia di pompe di calore mirerà a fornire una risposta operativa al divario di competenze nell’UE e a promuovere lo sviluppo di una forza lavoro specializzata nel settore.
Lavori legislativi
Le disposizioni dei lavori legislativi in corso mirano a garantire un segnale politico sufficientemente forte per il mercato delle pompe di calore, compresa l’eliminazione graduale entro il 2029 delle caldaie indipendenti. Sarà sostenuto da varie iniziative politiche dell’UE esistenti:
- La renovation wave (COM/2020/662)
- le revisioni in corso delle normative specifiche per il riscaldamento e il raffreddamento nell’ambito del quadro per la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica
- la revisione in corso della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD), della direttiva sulle energie rinnovabili (RED) e della direttiva sull’efficienza energetica (EED)
- Articolo 122 Miglia di emergenza sulle autorizzazioni per le energie rinnovabili (COM/2022/591)
- la revisione della progettazione del mercato dell’energia elettrica (COM/2023/148)
- Proposta della Commissione relativa a una legge sull’industria netta zero (COM/2023/161) e a una legge sulle materie prime critiche (COM/2023/160)
- Proposta della Commissione di rifusione della direttiva sulla tassazione dell’energia (COM/2021/563) e di un regolamento sui gas fluorurati a effetto serra (COM/2022/150)
Finanziamento
Al fine di facilitare l’accesso a tutti i pertinenti programmi di finanziamento europeo, il piano d’azione prevede una mappatura delle possibilità di finanziamento sia per la diffusione delle pompe di calore a livello individuale sia per le reti di riscaldamento fornite da grandi pompe di calore, nell’ambito delle strategie di riscaldamento e raffreddamento a livello locale e regionale.