
A cura dell’Ing. Luciano Consorti, docente del Centro Studi Galileo:
Testo coordinato dell’allegato I del DM 3 agosto 2015. Codice di prevenzione incendi. Il DM 10 marzo 2020 ha definito alcune disposizioni in materia di prevenzione incendi, con particolare riferimento agli impianti di climatizzazione. Il decreto in particolare supera il vincolo all’impiego di liquidi non tossici e non infiammabili ma ad alcune condizioni.
Le disposizioni contenute nel decreto si applicano alla progettazione, alla costruzione, all’esercizio e alla manutenzione degli impianti di climatizzazione inseriti nelle attività, sia nuove che esistenti, soggette ai controlli di prevenzione incendi.
Tra queste condizioni in particolare la costruzione e l’installazione devono rigorosamente avvenire a regola d’arte e nel pieno rispetto delle specifiche norme tecniche.
Ai fini dell’applicazione delle disposizioni tecniche di prevenzione incendi, negli impianti di climatizzazione e condizionamento di cui all’art. 1 del decreto, laddove è prescritto l’utilizzo di fluidi frigorigeni non infiammabili o non infiammabili e non tossici, è ammesso anche l’impiego di fluidi classificati A1 o A2L secondo la norma ISO 817 «Refrigerants – designations and safety classification» o norma equivalente, fermo restando la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti a regola dell’arte.
Chiarimenti con la circolare DipVVF n. 9833 del 22 luglio 2020
La Circolare VVF n. 9833 del 22 luglio 2020, recante “Disposizioni di prevenzione incendi per gli impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” ha quindi chiarito alcuni aspetti.
In particolare:
- In caso di richiesta di parere di conformità antincendio, gli impianti in oggetto devono essere compresi e devono essere specificati fluido utilizzato, caratteristiche di installazione delle macchine, dimostrazione del soddisfacimento dei requisiti di sicurezza;
- In caso di SCIA antincendio la documentazione presentata deve comprendere la documentazione prevista al punto 3.2 dell’allegato II del decreto del Ministro dell’interno 7 agosto 2012 (dichiarazione di conformità) e del manuale di uso e manutenzione.
- Per le attività esistenti l’eventuale conversione con fluidi A1 è considerata modifica non rilevante mentre la conversione con fluidi A2L è considerata invece modifica rilevante ai fini della prevenzione incendi che dovrà quindi essere oggetto di valutazione e definizione del corretto iter da parte di un tecnico abilitato.
STRATEGIA ANTINCENDIO
Capitolo S.10 – Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.
S.10.6.10 – Impianti di climatizzazione e condizionamento.
- Gli impianti di condizionamento o di ventilazione devono possedere requisiti che garantiscano il raggiungimento dei seguenti ulteriori specifici obiettivi:
- evitare il ricircolo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi;
- non produrre, a causa di avarie o guasti propri, fumi che si diffondano nei locali serviti;
- non costituire elemento di propagazione di fumi o fiamme, anche nella fase iniziale degli incendi.
- Negli ambiti dell’attività ove gli occupanti possano essere esposti agli effetti dei gas refrigeranti, dovrebbero essere impiegati gas refrigeranti classificati A1 o A2L secondo norma ISO 817 “Refrigerants – Designation and safety classification”.
Nota: La serie delle norme UNI EN 378 “Sistemi di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti di sicurezza e ambientali” specifica i requisiti per la sicurezza degli occupanti e dei beni, fornisce una guida per la tutela dell’ambiente e stabilisce procedure per il funzionamento, la manutenzione e la riparazione di impianti di refrigerazione e per il recupero dei refrigeranti. Ove si impieghino gas refrigeranti infiammabili, la serie delle UNI EN 378 contiene previsioni specifiche di sicurezza antincendio.
REFRIGERANTI A2L
In linea con la normativa ASHRAE 34, la ISO 817 “Refrigerants —Designation and safety classification” rappresenta un sistema univoco di classificazione dei refrigeranti per tossicità e infiammabilità. In virtù di questa classificazione, i refrigeranti A2L hanno una infiammabilità e tossicità inferiore rispetto ad altre valutazioni, rendendoli la seconda categoria di refrigeranti più sicura.
A = Non-tossica
2 = Infiammabile
L = Bassa velocità di combustione
Per incendiarsi, un refrigerante A2L, deve essere altamente concentrato. In pratica, ci vorrebbe una perdita significativa in un’area chiusa per raggiungere il suo limite inferiore di infiammabilità di circa 300g/m3. Il refrigerante dovrebbe inoltre essere esposto ad una fiamma libera o ad una fonte elevata di energia. Ad ogni modo, i test di laboratorio dimostrano che nella maggior parte dei casi, anche la fiamma di un cannello fa fatica ad incendiare i refrigeranti A2L.
R1234yf | GWP 4 |
R1234ze | GWP 6 |
R454C | GWP 146 |
R455A | GWP 145 |
R454A | GWP 238 |
R454B | GWP 466 |
R447A | GWP >500 |
R32 | GWP 675 |
R452B | GWP 676 |
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