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40 scienziati europei a sostegno degli idrocarburi nelle Pompe di Calore!

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Se si parla di pompe di calore, propano, isobutano e gli altri idrocarburi sono validissime alternative ad HFC e HFO, ora minacciati dalla revisione dei gas fluorurati e dalle proposte di divieto delle sostenze PFAS: è questa l’opinione di 40 accademici provenienti da 24 università europee.

Questa conclusione è rilevata all’interno di un position paper inviato ai membri della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo, in occasione delle votazione relative alla revisione della Regolamentazione F-Gas. Il gruppo è guidato da ricercatori del KTH Royal Institute of Technology, con sede in svezia, insieme a ricercatori del Fraunhofer Institute tedesco.

Le favorevoli proprietà termodinamiche e di trasporto del propano e di altri idrocarburi li rendono molto adatti come refrigeranti“, afferma la dichiarazione. “In base alle proprietà, ci si può aspettare che forniscano basse perdite di carico e un’efficienza del sistema elevata, o addirittura superiore, rispetto alle alternative sintetiche. La loro superiorità non è solo dimostrata teoricamente, ma è anche supportata da confronti sull’efficienza del sistema effettuati utilizzando migliaia di dati di prodotto per sistemi provenienti da quasi tutto il mercato dell’UE, che utilizzano propano o altri refrigeranti“.

L’industria ha espresso preoccupazione per le attuali proposte di revisione dei gas fluorurati, che a detta di molti addetti ai lavori presentano una tempistica di phase down irrealistica, e che mette a rischio la sicurezza e l’efficienza delle apparecchiature, incidendo inoltre seriamente sul necessario lancio accelerato delle pompe di calore previsto dal piano REPowerEU. Inoltre, sono state sollevate preoccupazioni circa la carenza di ingegneri adeguatamente formati per lavorare con refrigeranti infiammabili.

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Standard di sicurezza

Pur riconoscendo la pericolosità dei gas e la necessità di operare con estrema attenzione, gli scienziati insistono, sul fatto che gli standard di sicurezza internazionali sono già in vigore e vengono costantemente migliorati: “I nuovi standard consentiranno molto probabilmente un uso più ampio dei refrigeranti a base di idrocarburi, poiché sono in fase di sviluppo precauzioni di sicurezza più dettagliate“.

Disponibilità

Esistono già sul mercato centinaia di progetti di pompe di calore a idrocarburi, proposti da circa 48 produttori diversi, e molti altri sono in fase di sviluppo avanzata: “Passare da refrigeranti sintetici non infiammabili a idrocarburi infiammabili richiede un’attenta considerazione della sicurezza, sia nei siti di produzione che per i prodotti”, viene spiegato nel position paper: “Una transizione simile è stata fatta circa 30 anni fa, quando l’intera industria dei frigoriferi è passata dall’uso di R12 a isobutano in un lasso di tempo di 3-5 anni. Un tempo di transizione al propano per installazioni esterne di 3-5 anni e per pompe di calore interne di 3-8 anni sembra essere quindi realistico, a seconda delle diverse applicazioni e intervalli di capacità“.

In ogni caso, i firmatari stessi riconoscono che i tre anni previsti potrebbero essere troppo pochi, anche considerando la necessità di rivedere numerose normative legate all’edilizia. L’auspicio è quello di “un annuncio tempestivo di date di scadenza chiare e ambiziose dei refrigeranti sintetici, prendendo tempi di sviluppo diversi per diverse classi di prodotto (indoor/outdoor/monoblocco/split/multi-split/VRF) e aree di applicazione (residenziale /commerciale/industriale) in considerazione.”

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