Centro Studi Galileo in Zimbabwe su incarico delle Nazioni Unite

20160321_142807 (1)
La relazione di Marco Buoni, VicePresidente AREA e Direttore Centro Studi Galileo

Tutte le Nazioni dell’Africa araba, anglofona e francofona si sono ritrovate in Zimbabwe in questi giorni per fare il punto sul sistema di certificazione dei tecnici e delle aziende e sulle innovazioni da portare nella catena del freddo nei paesi africani. E’ bene ricordare come il clima africano renda indispensabile un’efficiente catena del freddo. Più del 50% della frutta e verdura prodotte deperiscono prima di giungere sulle tavole dei consumatori finali, in aree dove la malnutrizione infantile è ancora una delle prime cause di morte.
Occorre quindi creare e rinnovare un’efficiente catena del freddo, che potrà inoltre consentire una maggiore diffusione territoriale dei vaccini salvavita, con un occhio attento al corretto utilizzo dei gas refrigeranti. Tutte le nazioni partecipanti si sono trovate concordi che essi vadano usati con cura e che i Tecnici del Freddo dovranno essere formati con standard europei. La certificazione garantisce quindi la sicurezza del Tecnico che effettua le operazioni e la qualità delle stesse a vantaggio dell’utente finale.

In questa fase entra in campo Marco Buoni che ha tenuto una relazione sull’argomento. AREA con la collaborazione di Centro Studi Galileo curerà su incarico delle Nazioni Unite, come tradizione dell’ultimo decennio,  la formazione e la certificazione nelle Nazioni in via di Sviluppo.
unnamed
Ti potrebbe interessare:  Centro Studi Galileo, ecco il video-recap del 2022

Rispondi