Le Nazioni Unite e le Associazioni della Refrigerazione si accordano sulla formazione

Cf12Dv1UIAENTn_Grande appuntamento a Parigi l’11 e 12 aprile. Le maggiori associazioni mondiali del settore AREA, ASHRAE, AHRI, CHEAA, CRAA, EPEE, IIR, JRAIA e Ref Australia si sono date appuntamento con le agenzie che operano sotto il Protocollo di Montreal GIZ, UNDP, UNIDO per delineare uno schema comune di formazione e certificazione per l’utilizzo dei refrigeranti alternativi sotto l’egida dell’UNEP.
Durante i lavori sono state presentate a cura di AREA (nella foto Marco Buoni Vicepresidente dell’Associazione Europea dei Tecnici del Freddo che rappresenta 22 nazioni e 125mila tecnici associati) le linee guida per i refrigeranti alternativi: Requisiti Minimi di Formazione e di Certificazione e Attrezzatura necessaria per i refrigeranti a bassa (A2L – HFO, R32, miscele) o alta infiammabilità (A3 – idrocarburi)
“I nuovi refrigeranti meritano un’approfondita riflessione” ha esordito il relatore Marco Buoni, VicePresidente dell’Associazione Europea, che ha proseguito “Fondamentali per uno sviluppo sostenibile del settore presentano caratteristiche di infiammabilità e pericolosità a danno di Tecnici e utenti finali sconosciute ai refrigeranti tradizionali. Necessitano quindi di particolare attenzione nella fase di preparazione e certificazione dei tecnici addetti”.
Da cosa nasce l’esigenza di una conferenza comune? Quale il background che ha portato le Nazioni Unite ad interessarsi dell’argomento?
L’industria della refrigerazione  e del condizionamento ha vissuto un notevole sviluppo negli ultimi 3 decenni.
L’inquinamento prodotto era significativo e fu una delle cause del buco dell’ozono. Da questa consapevolezza è nata la sfida ambientale della grande rivoluzione dei refrigeranti. Le aziende quindi hanno investito in tecnologia per produrre apparecchiature adatte ai refrigeranti naturali. Anche il settore della manutenzione è interessato, come detto sopra, dal cambiamento sia nelle nazioni industrializzate quanto nel sud del mondo.
Nel corso degli anni, il meccanismo finanziario del Protocollo di Montreal ha offerto opportunità di formazione significative ai tecnici dei paesi in via di sviluppo attraverso programmi di formazione diretti e indiretti ai quali ha partecipato direttamente anche l’italiana Centro Studi Galileo.
UNEP OzonAction, attraverso il suo business plan 2016-2018, affronta strategicamente la nuova dimensione attraverso diversi obiettivi generali e programmatici che includono la collaborazione con le associazioni di settore.
Al fine di raggiungere questi obiettivi, l’iniziativa “Razionalizzazione Formazione per RSS” prevede la partecipazione e il contributo di importanti attori chiave internazionali coinvolti nei programmi di formazione, tutte le agenzie di attuazione (UNIDO, UNDP, Banca mondiale e le agenzie bilaterali), associazioni ed esperti internazionali con il coordinamento del Segretariato del multilaterale Fondo (MFS) come organo consultivo.

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