Assoclima ha reso nota la decisione della Conferenza Delle Regioni e delle Province Autonome: approvate le modifiche alle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive”
La decisione, approvata all’unanimità, con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica (ai sensi dell’art. 1 comma 14 del decreto-legge n. 33/2020), è andata a modificare il testo originale, che avrebbe potuto dare adito a diversi fraintendimenti. Sull’argomento condizionamento dell’aria e rischi di contagio è intervenuto nella serata del 24 Maggio anche Il Corriere della Sera, con un articolo che ha fatto chiarezza sull’attuale situazione.
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dei componenti e delle canalizzazioni
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Le modifiche riguardano soprattutto la frase:
“Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”
che è stata rimpiazzata con una dicitura più chiara ed estesa:
“Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria;se ciò non fosse tecnicamente possibile, vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e in ogni caso va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati, secondo le indicazioni tecniche di cui al documento dell’Istituto Superiore di Sanità.”
Viene invece mantenuta una raccomandazione specifica per strutture ricettive, palestre e attività quali noleggi di veicoli e attrezzature:
“Relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil o termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati”.
L’aggiornamento è stato inviato dalla Conferenza delle Regioni anche al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza e al ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, al fine di procedere all’aggiornamento del DPCM dello scorso 17 Maggio e procedere alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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