I Presidenti delle maggiori associazioni mondiali della refrigerazione e dell’aria condizionata al XVI Convegno Europeo a EXPO2015

XVIConvEur_v2_lowIl Convegno del 12/13 giugno è organizzato dalle Agenzie ONU FAO e UNEP, dall’Istituto Internazionale del Freddo di Parigi (dal quale dipende l’85% della popolazione mondiale in materia di refrigerazione) dal Centro Studi Galileo e dall’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo.  
Unisce i maggiori esperti mondiali della refrigerazione e del condizionamento, spiegando le ultime tecnologie attualmente disponibili.
Interverranno alla Presidenza del convegno: Shamila Nair Bedouelle e Jim Curlin, United Nations OzonAction- UNEP; Ayman el-talouny, UNEP Bahrein; Divine Njie,  Food and Agricolture Organization – FAO; Riccardo Savigliano, United Nations Industrial Development Organisation – UNIDO;  Philip Owen  Head, Bente Tranholm-Schwarz Deputy Head e Arno Kaschl,  Commissione Europea Action Clima; Didier Coulomb Direttore e Alberto Cavallini Presidente Onorario,  International Institute of Refrigeration (I.I.R.); Ennio Macchi e Giovanni Lozza, Politecnico di Milano; Marco Masoero, Politecnico di Torino; Gerald Cavalier Direttore, CEMAFROID; Stephen Yurek Presidente Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI);  Andrea Voigt Direttore, European Partnership for Energy and the Environment (E.P.E.E.); Per Jonasson Presidente e Graeme Fox già Presidente Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA); Thomas Phoenix e Walid Chiakroun, American Society Heating Refrigeration and Air Conditioning Engineers (ASHRAE); Peter W. Egolf, University of Applied Sciences of Western Switzerland; Hermann Halozan, Graz University of Technology, Austria; Fabio Polonara, Università Politecnica delle Marche; Luca Tagliafico, Università di Genova.
Il tradizionale simposio internazionale di Centro Studi Galileo si arricchisce quest’anno di una location prestigiosa, EXPO2015, affiancata al tradizionale auditorium del Politecnico di Milano.
Il claim dell’esposizione universale di Milano sarà “Nutrire il Pianeta” e il Convegno Europeo sarà pure incentrato sulle buone politiche di conservazione dei cibi tramite la refrigerazione.
Una quantità rilevante degli alimenti prodotti infatti, deperisce prima di giungere sulle tavole dei consumatori finali. Solo con un “balzo” in avanti di tutto il mondo nelle tecniche di conservazione possiamo sconfiggere la carenza di alimenti e non sprecare quelli prodotti.
Quest’anno l’evento rivestirà una particolare importanza anche per la direzione di completo rinnovamento che l’Europa sta facendo intraprendere a tecnici e aziende in particolare riguardo la riduzione dell’uso dei refrigeranti a maggiore GWP, Global Warming Potential.
Le  Nazioni Unite illustreranno come tutto il mondo intenda intraprendere questo percorso e come la formazione e l’accrescimento delle competenze saranno punti fondamentali di questo processo di salvataggio del pianeta; il surriscaldamento globale è infatti un problema che coinvolge tutti gli abitanti della terra e gli sforzi europei non sono sufficienti ad evitare che il surriscaldamento globale diventi irreversibile.
E’ una buona occasione per vedere nuovamente tutti gli stati del mondo riuniti per vincere insieme questa battaglia comune, così come era successo per il buco dell’ozono.
In questo ambito si inseriscono anche tutti gli incontri del CSG e dell’AREA che si stanno svolgendo in ogni parte del mondo per la definizione di un comune schema di certificazione e di formazione.
Sotto mandato delle Nazioni Unite, il Centro Studi Galileo, unico interlocutore sui gas refrigeranti per i 150mila tecnici del freddo europei (gli iscritti delle 21 associazioni europee del Freddo) con la Commissione Europea ha approntato un libro di quasi 100 pagine su come instaurare uno schema di certificazione nei paesi in via di sviluppo e non solo. Certificazione che servirà ad istruire i tecnici ad un uso consapevole dei gas e ad una maggiore consapevolezza ambientale e che il CSG ha utilizzato nei suoi percorsi formativi, sempre sotto alto patronato ONU in Tunisia, Gambia, EX- Unione Sovietica e Sudan.
Le presentazioni, nella prima sessione, verteranno sui nuovi refrigeranti che nei prossimi anni prenderanno il posto degli HFC in moltissime applicazioni. Tra questi gli idrocarburi, l’ammoniaca, la CO2: refrigeranti naturali maggiormente richiesti; in alternativa  gli HFO, nuovissimi refrigeranti sintetici che andranno a sostituire quasi senza modifiche gli attuali impianti, pur presentando una leggera infiammabilità.
Tutte queste sostanze necessitano però, per essere utilizzate, di un’ approfondita conoscenza e formazione da parte di ogni operatore.
Per la progettazione, differente rispetto agli apparecchi del passato, per i tecnici del freddo, che dovranno prestare particolare attenzione a causa della loro più o meno alta infiammabilità e tossicità ad alte pressioni di utilizzo e per gli utilizzatori finali che sono responsabili dell’apparecchiatura e della sua manutenzione e gestione, della tenuta dei registri delle apparecchiature, dei libretti di impianto di climatizzazione, dei controlli periodici oltre che della verifica che l’installatore sia propriamente qualificato e certificato PIF e CIF.
Nella seconda sessione del convegno particolare rilievo verrà dato ai componenti disponibili o che lo diventeranno nel prossimo futuro, che garantiranno massima efficienza energetica agli impianti, controllo e protezione ambientale con relativa soddisfazione per il cliente finale che vedrà un prodotto per la refrigerazione e condizionamento ottimizzato.
La terza sessione riprenderà gli argomenti precedenti e introdurrà quelli che verranno aprendo un dibattito tra i partecipanti, evidenziando miglioramenti ottenuti e i punti di debolezza che il settore sta attraversando, estremamente legati negli ultimi anni alle legislazioni più o meno calzanti a livello di irrigidimento della normativa e di tempi di applicazione.
La quarta sessione, di particolare attualità, sarà incentrata sulla nuovissima legislazione relativa alla riduzione graduale, ma importante, dei gas refrigeranti fluorurati, attualmente utilizzati nella maggior parte degli impianti del nostro Paese.
Tale processo creerà così un caso unico al mondo di eliminazione di alcuni prodotti, ad esempio nei frigoriferi domestici, condizionatori monoblocco, ma anche nei commerciali ed in alcuni industriali, ovvero quei refrigeranti HFC innocui per l’uomo ma dannosi per l’ambiente.
Inoltre tra 10 anni anche gli impianti split, stimati in Italia in 20 milioni di unità, dovranno eliminare il gas refrigerante attualmente più utilizzato, cioè l’R410a, per passare a sostanze meno dannose e con GWP minore di 750, come per esempio miscele di HFO, R32 o gli idrocarburi.
Non possiamo fare una previsione su chi predominerà, tra questi in futuro, ma possiamo dettare delle priorità:

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– la tutela dell’ambiente;
– la sicurezza dell’operatore che maneggia i macchinari;
– l’incolumità del Tecnico che li ripara;
– il comfort ambientale e la conservazione degli alimenti.

L’ultima sessione, che chiuderà la 2 giorni di Convegno Europeo, tratterà, come detto in premessa, un argomento molto legato all’Expo Universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Quasi il 25% del cibo mondiale, abbiamo detto,  viene perduto a causa di una non efficiente o completamente mancante catena del freddo che permetterebbe di conservare, preservare, refrigerare o congelare gli alimenti necessari per nutrire il pianeta, che sono la nostra energia ma che a loro volta utilizzano la nostra energia per arrivare al consumatore.
Il nostro settore è chiamato in causa in prima persona per l’EXPO 2015; dobbiamo infatti tener presente che, grazie alla refrigerazione, possiamo dare da mangiare, sostenere e sviluppare oltre 7 miliardi di persone tramite la catena del freddo, i controlli refrigerati, i camion e le nuove tecnologie.
Il capo del dipartimento Energia e Ambiente dell’ Institution of Mechanical Engineers in Gran Bretagna ha dichiarato che: “Il freddo è il tallone di Achille delle economie emergenti, dove il cibo raccolto: frutta, verdure, pesce, carne e latte va perduto perché non esistono magazzini frigoriferi o trasporti refrigerati. L’assenza della catena del freddo porta ad una perdita del 40% della frutta e verdura in India e nell’Africa Sub-Sahariana.”
Tutti i paesi del mondo, industrializzati e non, saranno a EXPO2015 e potranno cogliere l’occasione di utilizzare l’esperienza accumulata nel nostro settore e riportarla nei loro paesi d’origine.

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